Una zona di aggregazione sociale, dove svolgere riunioni di quartiere e doposcuola, orti condivisi, un chiosco-punto ristoro, una parte ludica con tavoli da ping pong e attrezzature per bambini (anche con una teleferica), servizi igienici e una piazza-agorà, dotata di sedute e che possa trasformarsi nella bella stagione in auditorium all’aperto, pista da ballo e (perché no) anche in sala cinematografica sotto le stelle, almeno guardando le immagini inserite nelle slide.
Il nuovo volto dell’Area 38 di Cologno
Questi i contorni del progetto incentrato sul Parco Area 38 di corso Roma, a Cologno Monzese. Abituale ritrovo, purtroppo, anche per compagnie di sbandati e fracassoni dedite al consumo massivo di bevande alcoliche, l’Amministrazione conta di farlo rinascere. Il tutto con un “intervento di riqualificazione studiato per renderlo maggiormente fruibile e accogliente, oltre che sicuro, accessibile e inclusivo”.
Una missione che si è sobbarcato l’assessorato all’Ambiente retto da Vincenzo Barbarisi, alla luce anche dei 500mila euro previsti a bilancio. Villa Casati ha affidato l’incarico a un raggruppamento di professionisti che ha avuto il compito di redarre i progetti di fattibilità tecnico-economica ed esecutivo, così da permettere poi di lanciare la selezione dell’operatore che si occuperà del cantiere.
I rendering sono stati presentati nel Quartiere Stella in un recente incontro.
“È un bel progetto, su cui stiamo lavorando in maniera condivisa assieme ai residenti, alle associazioni e a tutti gli stakeholders, comprese le vicine scuole di via Boccaccio – ha sottolineato Barbarisi – Stiamo parlando di un’area verde da 25mila metri quadrati, abbandonata a se stessa. Per questo ci siamo mossi, affinché con questo restyling possa essere vissuta a pieno e correttamente dalle famiglie”.
Addio grigliate alcoliche: arriveranno gli orti condivisi
A proposito di “correttezza”, l’ex campo da calcio utilizzato come location di grigliate e bevute all’aria aperta, anche notturne, si trasformerà in una zona adibita a orti.
“Valuteremo le modalità di gestione – ha proseguito l’assessore – Certo è che è necessario dare contenuti a questa importante zona. Penso al chiosco, per il quale stiamo valutando la non somministrazione di bevande alcoliche: i genitori potranno bere un caffè mentre i bambini giocano, fungendo anche da presidio di sicurezza negli orari d’apertura”.
Il 2026 sarà l’anno durante il quale il progetto verrà “messo a terra”, con la versione esecutiva e poi l’assegnazione dei lavori. A seguire potrebbe essere la volta di un nuovo nome, magari con un’intitolazione che guardi a una personalità che ha fatto dell’ambiente una delle sue ragioni di vita. Si vedrà.
Le perplessità dei residenti
Intanto alcuni residenti del quartiere non hanno nascosto le loro perplessità.
“L’idea generale, presentata come un grande progetto di rinascita, si rivela in realtà una progressiva sottrazione di spazio verde, di tranquillità e di qualità della vita ai residenti, a favore di funzioni che, più che migliorare il quartiere, sembrano destinate a trasformarlo in un contenitore di attività rumorose, incerte e potenzialmente problematiche – ha sottolineato un gruppo di colognesi che vive nel Quartiere Stella – Si parla apertamente della necessità di sistemare parcheggi, percorsi e ingressi, come se l’intervento dovesse trasformare l’area in una sorta di piazza-eventi permanente. Di fatto, quello che oggi è uno spazio con un’identità storica, con una vecchia fontana, con una conformazione definita, viene completamente ripensato come una piattaforma aperta a qualunque tipo di attività pubblica. E tutto questo senza alcuna garanzia reale che gli abitanti non si ritrovino addosso rumore, disturbo, affollamento, scarsa sicurezza e, soprattutto, la perdita di verde”.
Perplessità che ha fatto proprie anche il capogruppo della Lega Dania Perego.
“Ho saputo dell’incontro quasi per caso, quindi, non essendo stato pubblicizzato a dovere, non capisco dove sia la ‘condivisione’ – ha detto – Vedendo il progetto, sembra quasi che vogliano realizzare lì un’area feste, a differenza di dove l’avevamo pensata noi, in via Volta, che non avrebbe creato disagi e disturbo ai residenti”.
“Non sarà un’area feste”
Su questo Barbarisi ha voluto chiarire un aspetto.
“È destituita di ogni fondamento l’idea che sarà un’area feste – ha concluso – Basti pensare che la piazza al momento pensata sarà relativamente piccola. L’Area 38 è un parco e tale rimarrà, aperto a tutti”.