A Cassano d’Adda tetto e interni della Cappella del Revellino sono a rischio. Da anni, infatti, non vengono effettuati interventi.
Cappella del Revellino: tetto e interni a rischio
Da decenni non si effettuano interventi alla Cappella del Revellino che, stando all’archivio dei beni lombardi, nel 1990 era in buono stato di conservazione.
Peccato che il tempo non risparmi niente e nessuno e ora il problema della struttura si sta facendo serio. Mesi fa, infatti, si sono rotte alcune tegole del tetto, specialmente quelle del colmo (l’elemento fondamentale che chiude e sigilla la parte superiore).
Le piogge stanno rovinando tutto l’interno della chiesetta con il rischio di un prossimo crollo del tetto stesso
ha spiegato Mario Ferrari, uno dei tanti residenti preoccupati.
La Cappella del Revellino è stata eretta nel 1705. Ogni anno, l’ultima domenica di settembre, i cittadini si riuniscono per pregare e commemorare i soldati sepolti nel piccolo campo. In occasione di quella ricorrenza, il Comune taglia sempre l’erba, ma una vera manutenzione manca da parecchi anni.
La chiesetta commemorativa era stata edificata in memoria dei soldati savoiardi prigionieri di guerra che morirono di peste nel 1704 nel castello della città e fu eretta per volere dei cassanesi, per dare degna sepoltura e pregare per questi militari. L’iscrizione originale venne modificata nel 1904, in occasione del bicentenario, e la cappella ricostruita.
La storia
Durante la guerra di successione spagnola (1701-1714), il duca Vittorio Amedeo II cambiò bandiera dopo la battaglia di Chiari nella quale i francesi furono sbaragliati, passando segretamente con l’Austria e gli alleati. Venuto a conoscenza della situazione, il re di Francia fece prigionieri di guerra i Savoiardi, disarmati a San Benedetto Po, dove erano accampati. Trasferiti nei castelli di Brivio, Trezzo e Cassano, furono lasciati morire di fame nei sotterranei. Da allora sono sepolti nel piccolo campo sotto il Revellino, dove nel 1705 fu eretta la Cappella.
Per molti cassanesi quella costruzione è un simbolo significativo. Nel corso del tempo diverse persone hanno partecipato o si sono presi cura dell’edificio sacro.
Nei miei ricordi di bambina l’ultima domenica di settembre era il giusto preludio al “Feston” di inizio ottobre. Le donne del Ruscett si davano appuntamento nel pomeriggio per recitare il rosario a suffragio delle povere anime del Revellino. Seguiva la benedizione impartita dal sacerdote del quartiere. La Cappella che si erge ai piedi della Rocca Viscontea è parte integrante della cerchia del Ricetto, ossia della zona più antica di Cassano. E’ stata da sempre affidata alle cure dei residenti, o meglio, di alcune donne devote e volenterose
aveva raccontato Giovanna Braga nel 2022, lanciando un appello affinché altri si occupassero della chiesetta.
Grazie alla mamma della donna, Carla Gariboldi, che si era presa cura del sito coinvolgendo il marito Luigi Braga e i figli, erano stati raccolti fondi per eseguire i lavori di mantenimento, come il tetto, la facciata e la recinzione con il cancello che delimita l’area. Ma da allora, non ci sono più stati interventi di rilievo.
Chiesti i preventivi
Un flebile segnale di speranza arriva dall’assessore ai Lavori pubblici Mario Cerri:
La chiesetta è di proprietà del Comune e siamo a conoscenza delle infiltrazioni dal tetto. L’edificio è datato, e questo tipo di cose possono capitare. Abbiamo già chiesto dei preventivi per i lavori ad alcune ditte e siamo in attesa di riceverli. Non è detto, però, in base alla cifra che verrà chiesta, se avremo a disposizione le risorse necessarie per un intervento completo. In caso contrario, opteremo per un intervento tampone, almeno per sistemare le criticità principali
ha spiegato.
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