Lunedì 17 novembre si è tenuto in sala Vallaperti il primo evento legato al contest “Melzo dice no”, che è promosso dagli studenti del Giordano Bruno e da qui all’8 marzo farà tappa in diversi paesi della Martesana.
La staffetta vuole essere un ponte tra il 25 novembre (Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne) e l’8 marzo (Giornata internazionale della donna): in mezzo una serie di eventi organizzati da alcuni alunni del liceo scientifico in collaborazione con il Comune di Melzo, l’Università del tempo libero e Rete Viola.
Un cammino da completare
Nella serata d’apertura è intervenuta la scienziata Maria Pia Abbracchio, professoressa ordinaria di Farmacologia presso l‘Università Statale di Milano e autrice di due libri che affrontano il tema del gender gap nella scienza. La studiosa ha iniziato citando una frase di Teresa Mattei, una delle 21 donne che fecero parte dell’Assemblea costituente:
Noi non vogliamo che le nostre donne si mascolinizzino, non vogliamo che le donne italiane aspirino a una assurda identità con l’uomo, vogliamo che esse abbiano la possibilità di espandere le proprie forze, tutte le loro energie, tutta la loro volontà di bene nella ricostruzione democratica del nostro Paese […]. È nostro convincimento che nessuno sviluppo democratico, nessun progresso sostanziale si produce nella vita di un popolo se esso non sia accompagnato da una piena emancipazione femminile
La prof.ssa Abbracchio è poi passata ad analizzare i risultati del gender equality index, lo strumento realizzato dal World economic forum per calcolare la parità tra i sessi. L’ultima indagine condotta vede l’Europa al secondo posto (con circa il 75%) dietro al Nord America. Ciò che preoccupa però è che la stima di tempo per raggiungere la parità assoluta sia di ben 134 anni: la speranza invece è che questo numero possa essere modificato al ribasso grazie anche all’apporto delle nuove generazioni.
L’impegno dei giovani
E infatti non si può dire che i giovanissimi si tirino indietro di fronte a questa sfida: anzi, gli studenti del “GB” hanno preso le redini di questo cambiamento. L’assessora alle Pari opportunità e alle Politiche giovanili Francesca Moratti ha parlato così del lavoro svolto finora:
Dobbiamo essere tutti sentinelle, spie e antenne accese proprio perché vogliamo che questa parità di genere possa essere realtà e non solo parole o ideali a cui tendiamo; il lavoro che si fa a partire dalle scuole è fondamentale per cambiare la mentalità. I ragazzi sono stracarichi e mi sono commossa sentendo i motivi per cui loro fanno queste cose
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