La madre ha coinvolto la Polizia Locale

Disabile umiliato dai compagni di scuola. Ma poi i bulli si pentono e chiedono scusa

E’ successo al di fuori dell’Istituto superiore Bellisario frequentato dalla vittima e dai tre spacconi, tutti di 16 anni

Disabile umiliato dai compagni di scuola. Ma poi i bulli si pentono e chiedono scusa

Un giovane disabile è stato sbeffeggiato da tre bulletti. Ma l’intervento della madre, che ha chiesto l’aiuto degli agenti della Polizia di Inzago, ha dato una svolta a questi terribili episodi.

Bulli si accaniscono contro un ragazzino disabile

E’ stato vittima di battute al veleno, prese in giro e scherzi pesanti. Bullismo vero e proprio nonostante il 16enne, che frequenta l’istituto superiore Bellisario, sia diversamente abile.

Una situazione che si è protratta per un po’ di tempo ma che nei giorni scorsi ha avuto una soluzione positiva.

A compiere le violenze psicologiche, fuori dalla scuola, sono stati altri tre studenti. La vicenda è emersa a seguito dell’intervento della madre del ragazzo preso di mira che ha notato un cambiamento nel comportamento del figlio.

Preoccupata, ha indagato fino a scoprire la triste verità: il giovane era oggetto di derisione e ridicolizzazione, attaccato soprattutto sulle presunte preferenze sessuali. I tre bulli, infatti, insistevano sul fatto che fosse omosessuale.

L’intervento risolutivo e il pentimento dei bulli

Una situazione che non poteva andare avanti, viste le sofferenze che provocava al 16enne, così la madre ha deciso di prendere il toro per le corna e si è recata al Comando di Polizia Locale di via Piola, dove si è sfogata raccontando tutta la vicenda.

Il comandante Vincenzo Avila e il vice Domenico Valarioti hanno quindi chiesto alla donna se intendesse sporgere denuncia, ma lei, chiedendo il loro aiuto, ha preferito percorrere la strada di una risoluzione bonaria, pur essendo pronta, nel caso in cui non si fosse trovata, a presentare una querela.

La convocazione al Comando di Polizia

I bulletti sono stati quindi convocati insieme ai genitori. Parlando, hanno ammesso di aver esagerato con qualche scherzo, di essere andati un po’ sul pesante.

Una presa di coscienza che però non è rimasta solo parole al vento. I tre, infatti, sono andati a casa del 16enne per chiedergli scusa davanti alla madre. Un gesto che ha voluto rappresentare un sincero pentimento per aver fatto soffrire il compagno di scuola.

La madre del giovane si è detta molto soddisfatta della risoluzione positiva del problema e ha ringraziato il preside, i Servizi sociali (che erano stati coinvolti dagli agenti) e soprattutto la Polizia Locale, nelle figure di comandante e vice, per essere stati al suo fianco in ogni momento e aver aiutato fattivamente a risolvere il problema.

Il servizio completo nell’edizione della Gazzetta dell’Adda in edicola e nell’edizione sfogliabile online per smartphone, tablet e Pc da sabato 15 novembre 2025.