Valore educativo

Studenti sospesi da scuola “condannati” a fare volontariato

L’Istituto comprensivo Quintino Di Vona e l’Amministrazione hanno firmato un protocollo di intesa che verrà applicato a partire dal prossimo anno scolastico

Studenti sospesi da scuola “condannati” a fare volontariato

L’Istituto comprensivo Quintino Di Vona di Cassano d’Adda è sempre più all’avanguardia. Recependo infatti le ultime normative, si è già portato avanti per il prossimo anno scolastico precedendo l’attivazione di interventi educativi e formativi nei confronti dei minori sospesi dalle lezioni.

Protocollo di intesa

Nei giorni scorsi è stato firmato il protocollo di intesa in applicazione del Decreto del presidente della Repubblica 249/1998 modificato quest’anno, che prevede proprio che “le istituzioni scolastiche, nell’ambito della loro autonomia, sono chiamate ad adeguare il Regolamento di istituto relativamente alle sanzioni, alle procedure, agli organi competenti a irrogarle e al relativo procedimento in caso comportamenti di alunni che configurano mancanze disciplinari”.

Il presupposto condiviso da scuola e Amministrazione comunale è di considerare che il sostegno al successo formativo degli alunni passa attraverso una gestione competente dell’intera comunità scolastica e territoriale, consentendo di trasformare le situazioni intercettate in occasioni che generano cultura di squadra tra tutti i ruoli scolastici e non, a partire dagli studenti. Da qui la necessità di condividere una visione comune che mette al centro il minore come cittadino in formazione e mobiliti, in un’ottica di corresponsabilità, le risorse territoriali nel gestire il percorso formativo

ha spiegato l’assessore alla partita Rosetta Stavola.

I provvedimenti saranno presi per gli scolari delle medie che saranno sospesi dalle lezioni per un periodo compreso tra tre e quindici giorni. Il Consiglio di classe delibererà le attività di cittadinanza attiva e solidale, commisurate all’orario scolastico relativo al numero di giorni per i quali è deliberato l’allontanamento.

E’ stato quindi istituito il gruppo di lavoro per la gestione educativa del procedimento disciplinare formato dal dirigente Edoardo Pittaluga e un suo collaboratore, dal coordinatore di classe dell’alunno coinvolto e dai suoi genitori, dal pedagogista di istituto e dal referente per il bullismo, oltre ad altre eventuali figure come consulenti.

Il gruppo progetterà e valuterà gli interventi educativi e formativi volti al recupero dell’alunno, alla sua rieducazione e al consolidamento del rapporto scuola-famiglia. Si prevede che gli alunni, insieme alla famiglia, l’ente locale e la governance di istituto, svolgano attività a favore della comunità locale, con la collaborazione dell’Amministrazione, e di soggetti fragili e bisognosi, in sinergia con le associazioni del territorio, di service learning, di coinvolgimento in servizi a favore di persone con disabilità e di bambini, oltre al volontariato.

Si vuole dare una valenza formativa alle sanzioni disciplinari, fermo restando che prosegue il lavoro con i ragazzi e le famiglie per evitare che si arrivi a doverle comminare in un’ottica preventiva. Crediamo che intorno a ogni studente ruoti un sistema in cui ogni componente deve essere parte attiva

ha spiegato il dirigente.

Gli ha fatto eco Stavola:

Purtroppo anche nelle nostre scuole si sono verificati comportamenti sopra le righe da parte di alcuni alunni, che hanno manifestato mancanza di rispetto verso compagni e professori o messo in atto “scherzi” non adeguati e pericolosi. E qualcuno vive la sospensione come una sorta di vacanza. Ora non sarà più così perché verrà data una valenza educativa alle sanzioni disciplinari in modo da rieducare i ragazzi e far sì che restituiscano qualcosa alla comunità

ha concluso l’assessore.