E’ successo nella notte tra l’1 e il 2 novembre 2025, quando una pattuglia dei Carabinieri ha notato l’Audi A3 su cui viaggiavano i due giovani di Cassano d’Adda.
Traditi dal forte odore di fumo
La notte tra l’1 e il 2 novembre pioveva e faceva freddo, ma A.Z., 21 anni, alla guida, e M.A., 22 anni, entrambi residenti a Cassano d’Adda e nati in Italia da genitori nordafricani, stavano viaggiando su un’Audi A3 con i finestrini abbassati. Alla vista della pattuglia il conducente ha effettuato una manovra evasiva, imboccato la rotatoria lungo la strada provinciale 525 e invertendo la marcia per evitare di incrociarla, fatto che ha spinto i Carabinieri a inseguire e poi fermare l’auto davanti al Burger King.
Appena i militari si sono avvicinati hanno sentito provenire dall’abitacolo un forte odore di hashish: hanno quindi effettuato l’ispezione personale trovando addosso a M.A. 223 grammi della sostanza ripartiti in cinque pezzi e nascosti negli slip e alcune banconote stropicciate. Nel vano portaoggetti della portiera dal lato del conducente, invece, sono stati rinvenuti una forbice sporca di droga, tre telefoni cellulari e un manganello in ferro.
La perquisizione è proseguita poi nelle abitazioni dei cassanesi: nell’appartamento di A.Z. è stato sequestrato un bilancino di precisione con tracce di cocaina, una dose di hashish e due di coca, 12 grammi di marijuana e un taccuino con nomi, numeri di telefono e cifre, elementi ritenuti indizi utili dagli investigatori a ricostruire un’attività di spaccio.
I due sono stati arrestati con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Portati in tribunale nella mattinata successiva, gli arresti sono stati convalidati dal giudice che ha disposto per entrambi l’obbligo di dimora a Cassano d’Adda, con deroghe: a M.A. è consentito raggiungere Inzago per seguire le scuole serali, mentre ad A.Z. è stato concesso di recarsi al lavoro presso l’azienda Brembo. Su richiesta degli avvocati difensori, il processo è stato rinviato al 12 dicembre 2025.
Il sequestro dei telefoni e del taccuino potrebbe fornire ulteriori riscontri sull’eventuale rete commerciale: nomi, numeri e cifre annotati vengono spesso considerati prova di contatti e movimentazioni, mentre il bilancino e le confezioni indicano una gestione delle dosi non solo per uso personale. Il manganello ritrovato nell’abitacolo ha altresì alimentato la ricostruzione di un’attività potenzialmente pericolosa anche sotto il profilo della pubblica sicurezza.
Gli accertamenti proseguiranno con analisi dei telefoni, riscontri sulle annotazioni trovate e approfondimenti sulla provenienza delle sostanze.