MANI D'ARTISTA

Il coniglio di legno di Liscate: quando un tronco morto rinasce come arte nel Parco Mainardi

Dalle fotografie industriali alle sculture: il percorso artistico di Sergio Ometti, tra passione, manualità e rispetto per il territorio.

Il coniglio di legno di Liscate: quando un tronco morto rinasce come arte nel Parco Mainardi

Nel cuore del Parco Mainardi a Liscate, c’è un coniglio che non salta via. Non corre, non si nasconde. Resta fermo, con le orecchie tese e lo sguardo attento, come se ascoltasse il respiro della natura intorno a lui. È il “Coniglio di legno” di Sergio Ometti, 74 anni, artista liscatese che ha trasformato un tronco d’albero in una scultura capace di raccontare la vita, la rinascita e l’amore per il proprio territorio.

Una scultura nata da un albero caduto

Ho realizzato il coniglio nell’estate del 2023, prima che iniziasse la scuola, dietro l’edificio scolastico – ha raccontato Ometti – Ringrazio il Comune per l’attrezzatura e il materiale. È rimasto per due anni in un magazzino del Municipio, poi finalmente è stato posizionato nel parco: sono felice della scelta.

L’opera, visibile nel Parco Mainardi di Liscate, rappresenta un simbolo di rinascita e rispetto per la natura. L’iniziativa nasce da un’idea dell’assessore all’Ambiente Domenico Nicolazzo, che ha voluto dare nuova vita agli alberi caduti o malati del parco trasformandoli in opere d’arte.

Nel cuore del Parco Mainardi – ha spiegato Nicolazzo – si trova un coniglio scolpito da un tronco morto, ma riportato a nuova vita. Il legno, fiammeggiato e protetto, conserva il calore del fuoco e la forza della natura. Se sarà rispettato da tutti, altre sculture nasceranno, creando un percorso didattico dedicato alla fauna del nostro territorio.

L’arte come seconda vita: la storia di Sergio Ometti

Per Sergio Ometti, la motosega e lo scalpello sono strumenti di poesia. Dopo una vita da fotografo industriale, ha trovato nella scultura la libertà di esprimersi in modo nuovo.

Dopo le scuole medie, lavorò come operaio in una ditta di cavi elettrici, ma la curiosità lo spinse a iscriversi a un istituto pubblicitario serale a Monza, dove scoprì la fotografia. Da lì, un lungo percorso tra immagini, libri fotografici e opere pittoriche.

La fotografia è stata la mia prima passione – ha ricordato – ma nel tempo libero dipingevo a olio su tela. Dopo la pensione ho potuto dedicarmi davvero a ciò che mi emoziona.

Nel suo laboratorio, tra essenze di legno e colori, Ometti ha creato negli anni sculture come gufi, scoiattoli e un crocifisso donato all’oratorio di Liscate. Ha realizzato anche opere sacre, come una Madonna in cemento ispirata a un affresco di Fuipiano Valle Imagna e un ritratto di Giovanni Paolo II richiesto dall’ex parroco don Enrico Vertemati.

All’inizio usavo pezzi di legno trovati in giro – ha aggiunto con un sorriso – poi ho iniziato a scegliere tronchi migliori in segheria. L’arte per me è un hobby: non lo faccio per ricevere ringraziamenti. Alcune opere le tengo, altre le regalo. Mi fa stare bene.

Dal coniglio al percorso artistico: un sogno per il futuro

Il coniglio di legno non è solo una scultura: è un invito a rallentare, a osservare, a rispettare.
L’assessore Nicolazzo e Ometti sognano di creare attorno a quest’opera un percorso artistico-didattico nel Parco Mainardi, un vero e proprio museo a cielo aperto dedicato alla fauna locale – con sculture di conigli, scoiattoli, uccelli e altri animali del territorio.

Un progetto che unisce arte, educazione ambientale e comunità, dimostrando che anche un tronco caduto può rinascere grazie alla creatività e alla cura. Perché, come insegna il coniglio di Ometti, basta una mano gentile e una scintilla d’immaginazione per trasformare ciò che muore in qualcosa che continua a vivere.