Cologno Solidale e Democratica (Csd) rompe il silenzio sulla vicenda giudiziaria che ha coinvolto l’ex sindaco Angelo Rocchi, sottolineando l’importanza della “questione morale in politica” e definendo “inopportuna” la decisione di Rocchi di tornare in Consiglio comunale.
I fatti dell’inchiesta
Dopo aver atteso alcune settimane per permettere il corso della giustizia, Csd si esprime in seguito alla chiusura delle indagini preliminari da parte del Gip di Monza.
L’inchiesta, riportata dalla Gazzetta della Martesana, dipingerebbe Rocchi come il “capo e organizzatore di un giro di favori, appalti pubblici da pilotare, interventi urbanistici da correggere, dichiarazioni false sui finanziamenti elettorali”.
Sebbene il Gip non abbia ritenuto necessarie misure cautelari come l’arresto o i domiciliari – considerando superato il pericolo di inquinamento delle prove, dato che i fatti risalgono al periodo 2020/2023 – nei confronti di Rocchi e degli altri imputati è stata disposta la sospensione dai pubblici uffici e il divieto temporaneo di esercitare la professione.
Nello specifico, Rocchi non potrà esercitare la professione di architetto, un provvedimento che Csd non considera “un’inezia”.
“Garantisti fino alla fine, ma serve una riflessione”
Cologno solidale e democratica ribadisce il proprio garantismo, sottolineando il diritto di tutti gli imputati a difendersi legittimamente fino all’ultimo grado di giudizio e la possibilità di estraneità ai fatti. Tuttavia, pur rispettando l’iter giudiziario, il direttivo di Csd evidenzia come sia necessaria una riflessione di natura politica e morale.
Così il gruppo di maggioranza in una nota:
constatiamo, con molta amarezza, come spesso non si ponga alla questione morale l’attenzione che merita. Infatti, la prima forma di responsabilità degli amministratori locali è proprio di natura morale e politica nei confronti dei cittadini che li hanno eletti.
Le conseguenze etiche e politiche delle notizie di questi giorni sono già visibili: la famosa frase “tanto sono tutti uguali” conduce a una facile generalizzazione che rischia di danneggiare la credibilità di tutta l’Amministrazione, allontanando ancora di più i cittadini dalla politica e dalle istituzioni.
“Ci saremmo aspettati le dimissioni”
Di fronte a un minimo sospetto di imparzialità nell’azione amministrativa, di coinvolgimento della “cosa pubblica” in questioni private o di favoritismi illeciti, Csd si sarebbe aspettata le dimissioni di Rocchi dalla carica di consigliere comunale di opposizione, almeno fino alla certezza di completa estraneità ai fatti.
Per questo, di fronte al minimo sospetto che non sia stata garantita l’imparzialità dell’azione amministrativa, che la “cosa pubblica” sia stata coinvolta in questioni private, che siano stati favoriti in modo non legittimo interessi di singoli a discapito della collettività, ci saremmo aspettati che Rocchi si dimettesse dalla carica di attuale Consigliere comunale di opposizione qui a Cologno Monzese, fino alla certezza di completa estraneità ai fatti rilevati e indicati nell’impianto accusatorio.
Invece Rocchi ha subito affermato che tornerà sui banchi del Consiglio Comunale, dove in questi due anni e mezzo si è visto molto poco, per “lavorare con maggiore determinazione”. Una scelta che non possiamo non giudicare quantomeno inopportuna.