Le misure cautelari, attese da giorni, sono state notificate ai destinatari. Cinque dei sei indagati nell’ambito dell’inchiesta per corruzione (e altri reati) che ha colpito Cologno Monzese, e che erano stati interrogati in maniera preventiva nelle scorse settimane, sono stati raggiunti da provvedimenti interdittivi decisi dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Monza Silvia Pansini.
Inchiesta per corruzione, scattano le misure interdittive
L’applicazione riguarda l’ex sindaco colognese Angelo Rocchi, attuale capogruppo di minoranza della sua lista Avanti con Rocchi, il commercialista, revisore dei conti e capogruppo di Fratelli d’Italia a Brugherio Giuseppe Calabretta, un altro commercialista e consulente del lavoro colognese, Fausto Domenico Arena, l’imprenditore Sebastiano Cilio (al centro di una presunta cessione di quote di una società riconducibile a Rocchi per eludere il Fisco) e il progettista in campo urbanistico Davide Carlo Galeone.
I consiglieri comunali Rocchi e Calabretta restano in carica
Resta indagato, ma senza misura cautelare, un funzionario dell’Inps di Monza. L’interdizione dai pubblici uffici non va a intaccare le cariche elettive di Rocchi e Calabretta, che quindi (al netto di loro decisioni personali) restano ufficialmente in carica. Nel dispositivo, infatti, il gip ha espressamente indicato che le interdittive non riguardano “l’ufficio elettivo ricoperto per diretta investitura popolare”.