Un momento di profondo silenzio e commozione ha avvolto la rotonda della Strada Rivoltana, dove quarantasei anni fa persero la vita tre Carabinieri. Liscate ha rinnovato la memoria di quel tragico 9 ottobre 1979 con una cerimonia toccante e partecipata.
Il tragico 9 ottobre 1979: quando un controllo di routine divenne una tragedia
Era la notte del 9 ottobre 1979. Sulla Strada Provinciale 14 Rivoltana, tre carabinieri della stazione di Melzo – il maresciallo Michele Campagnuolo, l’appuntato Pietro Lia e il carabiniere Federico Tempini – stavano svolgendo un normale controllo stradale.
A bordo di una Fiat 500 rubata viaggiava Antonio Cianci, un ventenne pregiudicato. Quando i militari gli intimarono l’alt, l’uomo estrasse una pistola calibro 7.65 nascosta sotto la giacca e sparò all’improvviso, svuotando l’intero caricatore contro di loro.
L’omicida fu catturato poche ore dopo grazie alla mobilitazione di tutta la compagnia dei Carabinieri di Melzo e Pioltello. Aveva ancora con sé le armi del delitto. Quella notte segnò una delle pagine più buie della cronaca locale, in un periodo in cui lo Stato era sotto attacco dal terrorismo e dalla criminalità organizzata.
La cerimonia e le parole del sindaco Lorenzo Fucci: “Lo spirito dei Carabinieri non è mutato”
Giovedì mattina, oltre ottanta persone si sono riunite sul luogo dell’eccidio per rendere omaggio ai tre servitori dello Stato. Presenti i familiari delle vittime, numerosi membri dell’Associazione Nazionale Carabinieri, le autorità civili e militari, tra cui il vicecomandante della Compagnia di Pioltello e i colleghi di Melzo, oltre ai sindaci di Melzo, Vignate, Truccazzano, Siziano e naturalmente Liscate.
Durante la cerimonia, il sindaco di Liscate Lorenzo Fucci ha ricordato con parole sentite il sacrificio dei tre militari:
Oggi ci ritroviamo per ricordare il maresciallo Campagnuolo, l’appuntato Lia e il carabiniere Tempini, uccisi 46 anni fa durante un normale posto di blocco. È nostro dovere mantenere viva la memoria di chi ha garantito, e continua a garantire, la sicurezza dei cittadini. Lo spirito dell’Arma, Nei secoli fedele, resta immutato.
Il primo cittadino ha inoltre ringraziato i sindaci dei Comuni vicini, i rappresentanti delle forze dell’ordine e le associazioni presenti:
Questa partecipazione è un segno di rispetto e vicinanza all’Arma. Dobbiamo ringraziare le forze dell’ordine che ogni giorno permettono ai cittadini di vivere e manifestare in sicurezza, così come fecero questi tre carabinieri nell’adempimento del loro dovere.
La cerimonia si è conclusa con la benedizione di don Roberto Nolli, la deposizione dei fiori e un minuto di silenzio in memoria dei tre caduti. Un gesto semplice ma denso di significato, che ha unito generazioni diverse nel ricordo di tre uomini che hanno servito lo Stato fino all’ultimo istante.
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