E’ iniziata ieri sera, mercoledì 24 settembre 2025, la rassegna di quattro giorni dedicata alla disabilità e all’inclusione che si terrà a Vaprio d’Adda. Ad aprire l’evento l’incontro con Nico Acampora e i ragazzi di PizzAut.
Record di presenze
Il primo appuntamento della quattro giornate si è svolto ieri sera presso il parco della sede della cooperativa Punto d’Incontro, in piazza Chiesa 8 a Vaprio. All’interno di una rassegna più grande dal titolo: “Includere, un verbo difficile ma Umano”, organizzata in collaborazione con la cooperativa Punto d’Incontro, la fondazione Bfz e Anffas Martesana. Una serata conviviale con ospiti molto speciali. Protagonisti della serata sono stati i ragazzi di PizzAut accompagnati da Nico Acampora e da monsignor Luca Raimondi. Per l’occasione, il tendone si è riempito di persone accorse nonostante la pioggia e desiderose di assaggiare la pizza “più buona della galassia conosciuta”. Infatti dopo l’incontro che ha avuto come filo conduttore storie e aneddoti di questa realtà, per i presenti cena a base di pizza. Insomma si è registrato un record di presenze. E nelle prime file non sono mancati il sindaco di Vaprio Marco Galli, di Trezzo Diego Torri e l’assessore Veronica Peracchi.
I saluti istituzionali
Ad introdurre la serata, prima di passare nel vivo della rassegna, il benvenuto del direttore della cooperativa Punto d’Incontro Vittorio Caglio e del sindaco.
Le parole del direttore Caglio:
Questa serata è dedicata a PizzAut, un’esperienza del nostro territorio ormai famosissima. Io e Nico ormai ci conosciamo da diverso tempo. Siamo entrambi nello stesso settore, nel sociale, anche se lavoriamo in modi diversi. Sono contento di come questa rassegna sia cresciuta e si svolga ormai da qualche anno. Oggi è presente anche la famiglia Baroncini, con il presidente della fondazione Bfz Franco Baroncini, che ha messo a disposizione il proprio patrimonio. Grazie a lui Vaprio avrà presto Casa Eden. Invece giovedì si terrà un convegno con le realtà del territorio e dedicato all’inclusione lavorativa. Venerdì sarà il turno della presentazione dei vari progetti, tra cui la stessa Casa Eden. E infine sabato una serata di festa con musica, cena e convivialità.
A seguire il sindaco Galli:
Vorrei salutare e ringraziare gli ospiti presenti questa sera e nei prossimi giorni. Il nostro territorio è aperto all’inclusione e ciò significa anche alla libertà e al rispetto. Questo significa che tutti dovrebbero avere la possibilità e l’opportunità di essere incluso nel territorio sociale. E’ questa la comunità. Ringrazio anche la fondazione Bfz, con Franco ci conosciamo bene, e le altre realtà, la cooperativa Punto d’Incontro e Anffas Martesana. Buona serata a tutti. Vi aspettiamo sabato sera che ci sarà la festa conclusiva e festeggeremo tutti insieme.
A fargli eco anche il presidente Baroncini:
Da qualche anno ormai mi emoziono sempre. Ed è un onore per me aprire questa rassegna. Il titolo “Includere, un verbo difficile ma Umano” non è solo uno slogan, ma anche una responsabilità. Stasera l’incontro con PizzAut, Nico e i suoi ragazzi che hanno raggiunto un successo enorme, è un esempio di esperienza che rompe gli stereotipi. E un’occasione per guardare il nostro territorio e i passi che stiamo svolgendo. Anche l’incontro di giovedì con diverse realtà che offrono opportunità a persone con disabilità è la testimonianza che i risultati arrivano. Il merito va alle tre realtà che si sono unite, la nostra fondazione, Anffas e il Punto d’Incontro che è ormai un punto di riferimento per l’Adda Martesana. A nome di queste realtà vorrei ringraziare i presenti. E’ un segno di appartenenza e responsabilità.
Nel vivo della serata
Dopo i saluti iniziali, la parola è passata ai protagonisti della serata: Nico Acampora e don Luca Raimondi. I due hanno raccontato vari aneddoti risalenti a tanti anni di amicizia e collaborazione, ottenendo un’esplosione di applausi dal pubblico.
Il primo a parlare è stato don Luca:
Sono orgoglioso di essere qui stasera. Soprattutto con Nico. Siamo tutti e due cernuschesi doc e ci siamo conosciuti una sera. Dopo che Papa Francesco mi ha fatto vescovo, una sera sono andato a Cernusco, alla Cascina Nibai perché mi avevano detto che c’era questo furgone di ragazzi autistici. Sono rimasto veramente colpito e mi ricordo ancora di aver detto che questi ragazzi, i vostri figli, sono più vicini a Dio di me. E questo Nico l’ha sentito. Così è nata questa amicizia che ricordo sempre con piacere. Un altro episodi che mi fa sorridere sempre è quando uscendo dalla Curia un giorno, vado da Libraccio in via Larga a Milano per prendere il libro che ha scritto e grazie alla commessa scopro che ci sono anch’io all’interno. Nico invece non mi aveva detto nulla. Invece un’altra volta siamo andati a Roma a incontrare Papa Francesco e c’era anche il figlio di Nico, Leo. Dovete sapere che Leo ha una fissa per le spade laser. Arrivati ai controlli ci fermano perché sono considerati oggetti contundenti. Quindi chiama di qua e di là. E alla fine arrivano le guardie svizzere, io ero vestito da vescovo e mi presento come don Luca Skywalker e Leo come la mia guardia Jedi. Eravamo lì perché Papa Francesco aveva bisogno di noi e ci hanno fatto passare.
A seguire Nico Acampora:
Mi ricordo benissimo la scena. E’ stato un episodio bellissimo e dopo si è svolto l’incontro, noi due da soli ad accompagnare i nostri ragazzi e Sua Santità. Ci ha anche detto che noi stiamo dimostrando che la persona disabile può essere il buon samaritano, nel senso che stavolta sono loro ad aiutare. Sono state parole forti e rivoluzionarie. E Papa Francesco ha fatto tanto. Ci disse anche che esiste un’economia di scarto verso alcuni uomini, ma grazie a voi è possibile un’altra economia e voi lo state dimostrando. Al momento ho 41 ragazzi assunti con contratto pieno e a tempo indeterminato. Questo perché il lavoro aiuta davvero questi ragazzi. Alcuni all’inizio non parlavano e ora lo fanno, ma ci sono tantissimi altri esempi. Il lavoro è una possibilità che hanno queste persone, che altrimenti sarebbero chiuse in casa o peggio. E pensare che spesso i genitori non vogliono che li assumo perché perdono la pensione che lo stato gli dà. All’inizio però non ci credeva nessuno. Da quel giorno abbiamo continuato a sfornare pizze su pizze. Prima si parlava di autismo e disabilità solo il 2 aprile, nella giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo. Oggi invece se ne parla tutti i giorni. E’ un grande traguardo.
I ragazzi presenti
Presenti alla serata anche tre ragazzi di PizzAut che hanno preso parola e hanno voluto raccontare la loro storia a tutti: Andrea, Leonardo e Daniele.
Il primo a presentarsi è stato Andrea, arrivato a PizzAut con papà Giulio. Anche Acampora ha voluto raccontare il loro primo incontro:
Quando Andrea è arrivato la prima cosa che ha fatto è stata sfondare la porta della cucina con un pugno. Una signora aveva una voce stridula e piuttosto che dare il pugno a lei ha preferito darlo alla porta. Ormai non prende più nemmeno una pastiglia e il suo destino non è più nei centri. Mi fa anche guadagnare di più. L’altro giorno eravamo da Unicredit e Andrea chiede al Ceo come investire i soldi che ha messo via perché vuole aiutare i genitori a comprare casa a Cassina.
E’ stato poi il turno di Leonardo, soprannominato “il Conte” perché a lavoro non si sporca mai. E per andare a lavoro prende la metro da solo, per lui è una grandissima conquista. Anche in questo caso il proprietario ha voluto dedicare due parole:
All’inizio non toccava le persone. Ci sono voluti 3 anni prima che mi abbracciasse. Mi ricordo ancora che una sera ero a casa con mia figlia Giulia e mi aveva detto che la trascuravo, ma non solo lei. Trascuravo anche mio figlio Leo e mia moglie. Lì mi sono sentito un pessimo padre e ho pensato di non aprire Monza. Poi vado al ristorante e Leonardo mi corre incontro, piange e mi abbraccia. Mi ricordo ancora le sue parole: grazie che mi fai lavorare. Quella sera sono tornato a casa e ho svegliato mia figlia per dirle che papà continuerà a trascurarla.
Infine, l’ultimo ragazzo è Daniele, presente ieri sera ma assunto da Edison. Infatti farà formazione per due anni e poi andrà a lavorare da Edison. E’ uno degli ultimi arrivati, ma fa già il cameriere e aiuta anche al bar.
I racconti poi sono continuati. Don Luca ha parlato della visita di Mattarella all’inaugurazione di Monza e di come quella volta Andrea aveva portato le pizze ai cecchini sul tetto perché preoccupato del fatto che non avrebbero potuto mangiare. E Nico Acampora ha proseguito con la visita a Bruxelles dove hanno cucinato per 200 parlamentari europei.
Gli interventi sono stati molti, finché non è arrivato il momento tanto atteso dal pubblico: la cena con le pizze preparate dai ragazzi di PizzAut.
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