Terza categoria

Sputa in faccia all’arbitro: guardalinee squalificato per oltre due anni

Duro provvedimento del giudice sportivo ai danni di un dirigente del Vllaznia L'Elite. La replica della società: "Tesserato allontanato, ma faremo ricorso per dichiarazioni mendaci"

Sputa in faccia all’arbitro: guardalinee squalificato per oltre due anni

La prima partita ufficiale nonché esordio in Terza categoria del Vllaznia L’Elite non poteva essere peggiore: una pesante sconfitta nel derby di Melzo con il Monsignor Orsenigo (la partita è terminata 4 a 2), due espulsione di cui un rosso diretto nelle prime battute del match, ma soprattutto la squalifica con sanzione amministrativa per uno dei dirigenti della società. E il giudice sportivo non c’è andato leggero, tutt’altro: due anni di inibizione per il tesserato, reo di aver sputato contro l’arbitro colpendolo al viso.

Tensioni in campo nel derby di Melzo

Una domenica agitata dentro e fuori dal campo, con l’oratorio Sant’Alessandro, dove giocano le partite casalinghe i gialloneri, che è stato teatro di una partita spigolosa, dura e contestata. Sin dalle prime battute, quando è arrivata la prima espulsione ai danni del portiere della squadra in trasferta, colpevole di un’uscita fallosa su un avversario lanciato verso la porta. Rosso diretto e doccia anticipata. L’intero match è stato di difficile gestione per il giovane arbitro con, a detta di chi era presente sugli spalti, interventi duri e gioco spezzettato. La seconda espulsione per il Vllaznia è arrivata nel secondo tempo per somma di ammonizioni. Ed è stato questo episodio che ha fatto deflagrare la contestazione.

Il guardalinee sputa in faccia all’arbitro

Il dirigente della formazione ospite, che svolgeva l’incarico di assistente di parte (ossia il guardalinee) è entrato nel rettangolo verde, contestando l’operato del direttore di gioco in maniera veemente e plateale. Ma, secondo i racconti dei testimoni, non ci sarebbe stato alcuno sputo, tanto che l’arbitro lo avrebbe invitato a riprendere il suo posto per proseguire nel match.
L’episodio che è costata la squalifica sarebbe dunque avvenuto al termine dell’incontro, quando il dirigente avrebbe affrontato faccia a faccia il giovane fischietto esagerando nei gesti.

Il tutto, tra l’altro, alla presenza dell’osservatore arbitrale che era presente sugli spalti. Venerdì è arrivato il comunicato ufficiale del giudice sportivo che non ha concesso sconti: dirigente squalificato fino al 31 dicembre 2027 “per aver sputato verso l’arbitro colpendolo al viso e per ripetute espressioni ingiuriose nei confronti delle stesso, a fine gara durante manifestazione di protesta”, come si legge nel documento.

Il comunicato della società

La società si dissocia dal comportamento tenuto domenica 14 settembre da un suo dirigente che durante la partita di campionato é entrato in campo inveendo contro il direttore di gara per i continui errori nella direzione della gara stessa

si legge in un comunicato diffuso dalla società coinvolta

Il presidente e tutto il Consiglio direttivo dell’associazione, avevano fin da subito allontanato lo stesso dirigente togliendogli la carica di accompagnatore, seguendo scrupolosamente lo statuto di fondazione dove all’articolo 8 “Associati” si menziona quanto segue: “gli associati garantiscono ai fini sportivi un irreprensibile condotta, deve intendersi a titolo esemplificativo e non limitativo, una condotta conforme ai principi della lealtà della probità e della rettitudine sportiva in ogni rapporto collegato all’attività sportiva, con l’obbligo di astenersi da ogni forma di illecito sportivo e qualsiasi voglia indebita esternazione pubblica lesiva della dignità del decoro e del prestigio dell’associazione stessa, della federazione italiana gioco calcio e della lega nazionale dilettante e dei suoi organi”.
Tuttavia la società si riserva un ricorso per dichiarazioni mendaci indicate sui referti federali non proprio corrispondenti alla realtà dei fatti, al solo scopo di tutelare la reputazione dell’associazione sportiva.