grave episodio

Minacce e intimidazioni al sindaco di Canonica d’Adda dopo l’ordinanza “anti-maranza”

Qualcuno si è presentato sotto casa sua urlando "Vogliamo la testa del sindaco". Poi si è trovato le gomme dell'auto tagliate

Minacce e intimidazioni al sindaco di Canonica d’Adda dopo l’ordinanza “anti-maranza”
L’ordinanza per la quiete al parco Unità d’Italia produce le prime sanzioni e i “maranza” reagiscono contro il sindaco di Canonica d’Adda Paolo Arcari, con minacce e atti intimidatori. E’ quanto raccontano i colleghi di primatriveglio.it

L’ordinanza applicata e le prime multe

La condizione di degrado e frequentazione notturna del parco che prosegue da mesi non sembra più essere solo un problema di “noia” e scarsa educazione di un gruppetto di ragazzi, ma potrebbe nascondere, in realtà, qualche fenomeno di altra e ben più grave natura.
Ciò è apparso abbastanza evidente dopo che la situazione, la scorsa settimana, è degenerata a seguito dell’ennesimo intervento da parte del primo cittadino Paolo Arcari in orario notturno, e delle prime sanzioni comminate dalle forze dell’ordine.
Così Arcari:
L’ordinanza ha cominciato a concretizzarsi in sanzioni, sia verso alcuni giovani, ma anche adulti.
Martedì della scorsa settimana inoltre è scoppiata una rissa: un ragazzo è stato picchiato, io sono intervenuto, e con me anche due volanti dei carabinieri, rimasti in loco fino alle 2 per identificare i presenti e condurre l’intervento

Minacce e ritorsioni contro il primo cittadino

Dopo quella notte, però, nei confronti di Arcari è scattata una sorta di ritorsione intimidatoria, con urla sotto casa: “Vogliamo la testa del sindaco” e un atto di vandalismo all’auto del diretto interessato, cui sono state tagliate le gomme.
Ancora il sindaco:
Secondo quanto mi è stato riferito da più d’un residente, probabilmente il parco era anche usato come punto di spaccio relativamente sicuro. Immagino che gli interventi delle ultime settimane, dall’ordinanza in poi, abbiano potuto dar fastidio a chi lì conduceva i propri affari illegali. Per questo, probabilmente, le ritorsioni
In ogni caso il sindaco non si lascia certo intimidire e intende andar dritto per la sua strada, con il sostegno delle autorità e l’approvazione dei residenti. Prosegue Arcari:
Intanto ringrazio i Carabinieri, perché non so come andassero le cose prima, ma da quando ho incontrato già due volte il Prefetto ogni volta che li chiamiamo arrivano subito. Per il resto posso solo assicurare che, con il supporto della Prefettura e delle Forze dell’ordine, andremo avanti. Non ci penso proprio a farmi intimorire, hanno trovato la persona sbagliata.
I controlli al parco, dunque, soprattutto nelle ore notturne proseguiranno con l’obiettivo di riportare sotto il controllo dell’autorità e nell’ambito del decoro pubblico una situazione da troppo tempo fuori controllo.