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Il mondo della scuola non ha dubbi: “I giovani sono oltre la speranza, sono talento e valore da coltivare”

Tavola rotonda con Laura Pecorini (Mascagni), Stefania Strignano (Ungaretti), Luisa Ferrotti (Casa San Giuseppe), Anna Negri (Giordano Bruno), Monica Zanchi (Enaip) e Laura Montalbetti (Argentia Majorana)

Il mondo della scuola non ha dubbi: “I giovani sono oltre la speranza, sono talento e valore da coltivare”

Giovedì sera si è fatta la storia. Per la prima volta riuniti intorno a uno stesso tavolo (metaforico) c’erano i dirigenti e i referenti di tutti gli istituti scolastici di Melzo e, al centro del discorso, gli studenti. Non si è parlato di numeri, di voti, di percorsi didattici, ma di persone e di come il mondo della scuola possa dare valore ai ragazzi e far brillare la scintilla che, in maniera diversa, è accesa in ogni ragazzo e ragazza che siede tra i banchi.

I presidi all’appello di Melzo Incontra

In questa quarta edizione di Melzo Incontra, a rispondere presente all’appello del responsabile della pastorale giovanile don Davide Mobiglia sono stati  la preside del Giordano Bruno Anna Negri, la direttrice di Enaip Monica Zanchi, la docente e referente del plesso melzese dell’Argentia Majorana Laura Montalbetti, la dirigente del comprensivo Ungaretti Stefania Strignano con la collega dell’istituto comprensivo Pietro Mascagni Laura Pecorini e la direttrice di Casa San Giuseppe Luisa Ferrotti.  La conversazione, moderata da Gerardo Vitali, ha mosso da un serie di concetti, o preconcetti, che la società spesso matura sui giovani, considerandoli superficiali e poco attenti. Insomma, trovare la speranza nelle nuove generazioni sembra spesso difficile.

La speranza nelle nuove generazioni

Parlare di speranza in questo periodo non è facile – ha esordito Pecorini – I ragazzi, però, hanno la capacità di saper meravigliare e stupire gli adulti con il loro essere in grado di cogliere il profondo nell’essenziale, con il loro essere includenti e non escludenti, con la capacità che hanno di accogliere l’altro oltre il pregiudizio

Tesi sposata dalla docente Montalbetti che ha ricordato come il ruolo dell’insegnante, dell’educatore, deve tenere conto anche della componente emotiva insita in ogni studente:

I giovani sono insicuri perché non si vedono e quindi tendono a chiudersi in un monitor – ha aggiunto – La scuola deve essere apertura al mondo e valorizzazione dei talenti.

Perché, come ha aggiunto la direttrice Ferrotti, “ogni bambino è speranza per gli adulti e spesso sono i giovani ad avere valori più forti di noi adulti che non siamo in grado di capire, di superare le divergenze, di essere accoglienti come invece sanno essere loro”.
Senza però dimenticare che l’insegnamento non è una vocazione

«ma una professione che va esercitata ogni giorno, attraverso la formazione e le competenze – ha aggiunto la preside Strignano – Il nostro compito è orientare i talenti, perché i giovani sono unici e sanno dare tanto, ma la scuola deve essere pronta ad ascoltare le fragilità per offrire, attraverso i docenti, dei punti di riferimento per i nostri studenti

Accoglienza, speranza, sguardo che va oltre la superficie, sono solo alcune delle parole usate da Anna Negri del Giordano Bruno che ha ricordato la profonda responsabilità che maestri, professori ed educatori hanno verso le nuove generazioni.

La scuola è un passo importante verso l’emancipazione – ha aggiunto Zanchi I ragazzi spesso sono vittime di pregiudizi che minano la fiducia nei loro confronti. E’ vero, alle volte fanno fatica a stare nelle regole, ma hanno la capacità di stupire attraverso le piccole cose e questo non può che essere fonte di speranza.

Dopo l’incontro con i giovani di Kayros, anche la serata di giovedì ha saputo restituire una visione che dà speranza e rinnova un invito a tutta la comunità, specialmente quella adulta. Non giudicare, ma osservare e comprendere per dare fiducia ai ragazzi che sono molto di più di quello cui la società vuole ridurli.

Galleria fotografica a cura di Marco Bottani, studio IBot di Melzo.