Sono un pezzo della storia identitaria della città. E questa mattina sono stati smontati e rimossi: “Non vorremmo scoprire, nei prossimi giorni, che quei pannelli sono finiti in una discarica. Ci auguriamo, invece, che vengano immediatamente ripristinati, perché la Costituzione non si archivia, si onora”.
Spariti i cartelloni con gli articoli della Costituzione
A parlare è Paolo Vino, segretario politico dei Giovani Sestesi e della Lista Popolare X Sesto, autore della segnalazione-denuncia sulla sparizione, oggi, martedì 16 settembre 2025, a Sesto San Giovanni, in via 24 Maggio, dei cartelloni che riportavano gli articoli della Costituzione italiana.
“Come diceva il senatore Andreotti, ‘a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca’ – ha aggiunto Vino – E qui non si tratta più solo di sospetti: qui siamo di fronte a una strategia. Una strategia precisa che punta, passo dopo passo, a cancellare la storia, la memoria e l’anima antifascista di Sesto San Giovanni”.
“Vogliono cancellare la memoria storica di Sesto”
Il dito è stato puntato contro l’Amministrazione Di Stefano.
“Non ci sono bulloni che tengano quando si cerca di smontare pezzo per pezzo il senso di appartenenza di una comunità. E quando, sotto la scritta ‘Città di Sesto San Giovanni’, si toglie la medaglia d’oro al valor militare per sostituirla con uno slogan come ‘Città europea dello sport’, non si tratta solo di comunicazione: è un messaggio politico. Quel messaggio è chiaro: trasformare Sesto nella decima zona di Milano. Ma noi non ci stiamo. Con tutto il rispetto per la grande Città metropolitana, Sesto non è una sua periferia. Sesto è storia, è memoria, è lavoro, è resistenza. E nessun progetto urbanistico o cambio di insegna potrà cancellarlo. Fa tutto parte di un disegno più ampio: quello di svuotare la città della sua identità per renderla terreno neutro, pronto per essere svenduto”.
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