commemorazione

L’ultimo saluto all’alpinista eroe Luca Sinigaglia: “Abbiamo sentito l’affetto di un’intera Nazione”

Centinaia di persone hanno preso parte alla cerimonia funebre in suffragio di Luca Sinigaglia, l'alpinista morto sul Pobeda Pik per salvare una collega in difficoltà

L’ultimo saluto all’alpinista eroe Luca Sinigaglia: “Abbiamo sentito l’affetto di un’intera Nazione”

Centinaia di persone si sono trovate questa mattina a Melzo per l’ultimo saluto a Luca Sinigaglia, l’alpinista 50enne scomparso a metà agosto nel tentativo di salvare la collega russa Natalia Nagovitsyna. Nonostante il corpo non sia stato ancora recuperato, i familiari hanno voluto celebrare una Messa di suffragio che ha visto la presenza di tantissime persone.

“Io sono un eroe, io sono Luca”

Oggi, lunedì 15 settembre 2025, la chiesa prepositurale dei Santi Alessandro e Margherita di Melzo era gremita in ogni ordine di posto. Tantissime le persone che hanno voluto presenziare alla Messa in memoria di Luca Sinigaglia, l’alpinista generoso e amante della vita che ha scelto di sacrificarsi nel tentativo di salvare una collega in difficoltà. Davanti a tutti, in prima fila, il padre, Giuseppe, 86 anni, la sorella Patrizia e il fratello Fabio, insieme ai nipoti e ai parenti tutti. Tantissimi gli amici presenti, molti dei quali indossavano una maglietta commemorativa del gesto compiuto da Luca: “Io sono un eroi, io sono Luca”, questo il messaggio riportato in lingua inglese.

Non un gesto eroico, ma il suo modo di essere

A celebrare la funzione il nuovo prevosto don Renato Fantoni, affiancato da tutti i sacerdoti cittadini. Nella sua omelia il parroco ha avuto parole dolci per i familiari e per gli amici, riconoscendo il dolore che si prova nel vedere morire un ragazzo così giovane e pieno di vita.

Luca era sempre in giro per i suoi monti, aveva voglia di vivere e lo ha fatto sino in fondo scalando le montagne. Nel suo arrampicarsi verso le vette riconosciamo una ricerca di qualcosa di più grande che spinge tutti noi verso l’alto

ha detto il prevosto

Voi che lo avete conosciuto avete sempre sottolineato la sua grande generosità, la sua capacità e attenzione verso il prossimo e le persone in difficoltà. Capacità che ha avuto anche quando ha accolto quell’appello disperato e ha compiuto il gesto più grande di amore: mettere la propria vita a rischio per salvare quella di un altro. Forse è poco definire il suo gesto come eroico, perché l’atto eroico avviene una sola volta. Invece Luca ha condotto la sua vita con generosità. un atteggiamento costante che aveva con chi conosceva da sempre e con chi  aveva appena incontrato.

Una giornata di lutto cittadino

Il sindaco Antonio Fusè ha decretato il lutto cittadino per la giornata di oggi, con bandiere a mezz’asta e gonfalone listato di nero. Nel suo discorso alla comunità e ai familiari, Fusè ha sottolineato il senso di orgoglio che pervade tutti i cittadini melzesi di fronte al gesto compiuto da Sinigaglia. Orgoglio che si traduce in un impegno concreto nel rendere la giusta memoria anche con un gesto istituzionale come un’intitolazione.

Particolarmente struggenti i due momenti finali. Il canto de “Il Signore delle cime” da parte del Coro Ana degli Alpini di Melzo, melodie che hanno fatto alzare gli occhi verso l’alto a tutti i presenti, gonfi di amore e malinconia. E poi il Silenzio fuori ordinanza suonato all’esterno della chiesa, il tributo che si riserva agli eroi, a coloro che sono morti compiendo un gesto che va oltre al proprio interesse.

Non possiamo che ringraziare tutti per il grande affetto che ci avete dimostrato e che gli avete dimostrato

ha detto con la voce rotta dalle lacrime Fabio Sinigaglia, il fratello, prima che il ricordo e il sorriso di Luca volassero sospinti da un lungo applauso verso un cielo sereno e soleggiato. In lontananza, a vegliare sulla celebrazione, il palcoscenico delle montagne dove resta indelebile il segno lasciato da questo eroe melzese, da questo eroe italiano.