L'affondo

“La M4 non si tocca: pronti a portare Salvini in Tribunale”

Il sindaco di Segrate ventila di andare al Tar per contestare la decisione del Governo di spostare le risorse sul prolungamento della M5 di Monza. E chissà che Pioltello non si accodi

“La M4 non si tocca: pronti a portare Salvini in Tribunale”

Segrate non si tocca! Siamo pronti alle vie legali se Matteo Salvini toglierà i fondi alla M4″.

Segrate vs Salvini sul prolungamento della M4

Parole e musica del sindaco di Segrate Paolo Micheli, che ha annunciato di dare battaglia (anche legale) per opporsi alla decisione del Governo guidato da Giorgia Meloni e del ministero dei Trasporti di spostare i fondi destinati al prolungamento della metropolitana M4 verso Segrate per destinarli alla M5 (che ora si ferma a Milano Bignami) verso Monza.

“Una scelta ingiusta, sbagliata e politicamente inaccettabile – ha tuonato il primo cittadino segratese sui social – La M4 a Segrate è già finanziata con 420 milioni di euro dal Decreto ministeriale n. 97/2022, con cronoprogramma definito con codice unico. Non è un sogno di una città o di un sindaco, è già un progetto sulla carta: è un’opera riconosciuta come strategica, connessa all’aeroporto di Linate e alla futura stazione di Segrate Porta Est, con l’Alta velocità verso Venezia e quindi attesa da decine di migliaia di cittadini”.

La legge 118/2025 prevede che i fondi non utilizzati entro il 31 dicembre 2025 vengano ritirati dallo Stato.

“Non esiste alcuna priorità tecnica per la M5”

“Per questo è stato redatto l’Allegato 1, una lista di progetti in varie città (Roma, Napoli, Torino, Milano) che rischiano davvero di perdere i finanziamenti se non rispettano le scadenze.
La M4 Segrate non è in quell’elenco e quindi i suoi fondi non sono soggetti a revoca immediata. I soldi che si libereranno dai progetti bloccati dell’Allegato 1 potranno essere usati per altre opere: è da lì che si può finanziare la M5 Monza, non sottraendo i 420 milioni già vincolati a Segrate. Non esiste alcuna priorità tecnica per la linea M5: la M4 e la M5 hanno lo stesso livello di progettazione e di interesse. La differenza è una sola ed è tutta politica”.

Pronti a ricorrere al Tar

Da qui l’annuncio delle vie legali.

“Se il ministero insisterà in questa scelta arbitraria, la Città di Segrate reagirà in tutte le sedi – ha concluso Micheli – Siamo pronti a presentare ricorsi al Tar, diffide formali e azioni legali contro ogni atto che tenterà di scavalcare la legge e sottrarre ai nostri cittadini un’opera già finanziata. Non permetteremo che la nostra città venga sacrificata per propaganda o per interessi elettorali. Segrate difenderà i propri diritti e il proprio futuro con la forza della legge e con la voce dei cittadini”.

La protesta anche di Pioltello

E chissà che poi, in questa battaglia, non si accodi anche l’Amministrazione di Pioltello, che nel progetto della M4 crede quanto Segrate.