Il fenomeno

Adda invasa dalle alghe? Nessun problema, anzi "è un buon segnale"

Le acque del bacino all'altezza della Centrale idroelettrica di Trezzo sono rivestite dalla patina melmosa. Il parere dei pescatori

Adda invasa dalle alghe? Nessun problema, anzi "è un buon segnale"
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Un tratto dell’Adda coperto da un "manto" di alghe. E’ quello che si stende per diverse decine di metri, dalla zona dei ristoranti verso la centrale Taccani a Trezzo sull'Adda.

Alghe brutte, ma funzionali

Un luogo ameno, costeggiato dalla strada Alzaia e frequentatissimo, soprattutto nella bella stagione, da persone che passeggiano al fresco degli alberi e ciclisti. A oscurare, ma solo in parte, la bellezza del luogo, c’è il fenomeno della presenza di alghe che coprono la superficie dell’Adda lungo la passeggiata. Non una novità, soprattutto nel periodo estivo, ma che quest’anno si è presentato prima del solito e anche in maniera più estesa.

A intervenire sulla questione sono stati i pescatori che quotidianamente frequentano le sponde:

Si tratta di un fenomeno naturale che si ripete ogni anno - hanno osservato - Anche se non è esteticamente bello, non è pericoloso.

Anzi, secondo i pescatori le alghe rappresentano non solo una fonte di nutrimento per i pesci, ma anche un luogo che ne favorisce la riproduzione.

Nelle alghe i pesci trovano un ambiente adatto per depositare le uova ed è per questo che non si possono togliere - hanno aggiunto - Il battello riesce comunque a passare avendo un varco verso la sponda di San Gervasio. Gli unici problemi che creano le alghe sono per noi, che non abbiamo più un “buco” dove andare a pescare. Con l’abbassamento delle temperature diminuiscono, ma scompaiono del tutto solo in occasione delle piene, come avvenuto l’anno scorso.

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