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Il racconto
Il giro della Turchia a bordo di un cinquantino: nuova impresa per Andrea Ferrari
La spettacolare avventura del truccazzanese, interrotta bruscamente da un brutto incidente
Di Gabriele Ticozzi
Quest’anno la meta era la Turchia. Andrea Ferrari si è messo ancora in sella al suo Mbk Booster del ’92, 50 cc di cilindrata. Un'altra grande avventura per l'uomo residente a Truccazzano.
Il giro della Turchia di Andrea Ferrari
Dopo le "sgroppate" fino in Sicilia, in Grecia e il tour del Marocco lo scorso anno, quest’anno l’ex proprietario del "Moto Feo" di Melzo, che oggi ha 55 anni, ha puntato all’antica Anatolia. Le sue imprese gli si erano materializzate nella mente nel 2020, quando aveva immaginato di organizzare qualcosa di speciale per i suoi 50 anni. Realizzò il sogno due anni dopo, a fine pandemia. Poi l’impresa è diventata un appuntamento annuale.
Un itinerario incredibile
Quest’anno avrebbe dovuto percorrere oltre 7.800 chilometri, ma è arrivato "solo" a 4.480 a causa di una caduta durante la quale si è rotto una costola.
Sono partito come sempre da Albignano e ho raggiunto Ancona - ha raccontato - Da lì ho attraversato la Grecia, passando dalle Meteore e facendo tappa a Salonicco e Alessandropoli. Poi sono entrato in Turchia. Ho passato lo stretto dei Dardanelli e ho iniziato il viaggio nella parte asiatica.
Da lì ha percorso la costa fino a Izmir che ha utilizzato come base per toccare Efeso (paradiso dell’archeologia) e Selcuk (dove si trovano, secondo la tradizione, la casa che avrebbe ospitato la Madonna negli ultimi anni di vita e la Grotta dei sette dormienti, oltre ai resti del tempio di Artemide, una delle sette meraviglie del mondo antico). Lungo la costa ha toccato anche la località balneare sull’Egeo Kushadasi e poi ha puntato verso l’interno, verso la Cappadocia, facendo tappa a Pammukkale, nota per le sorgenti termali con le vasche bianche naturali di travertino, e Konya, metropoli nota anche per i Dervisci rotanti.
Un brutto incidente che cambia i piani
Ma poco prima di arrivare a Pammukkale si è verificata la caduta:
C’era una chiazza di gasolio che non ho visto - ha ripreso - Mi sono sbucciato un braccio e rotto una costola. Sono arrivato a Pammukkale con forti dolori e sono andato in ospedale dove mi hanno fatto una lastra e ho scoperto la frattura. Lì ho iniziato a rallentare. Mi sono concesso un giorno di riposo per cercare di riprendermi.
Dopo Konya ha raggiuntole meraviglie della Cappadocia con i cosiddetti Camini delle fate (migliaia di spettacolari formazioni geologiche, caratterizzate da guglie o pilastri di roccia, spesso sormontati da un "cappello" più resistente) e le città sotterranee.
A quel punto ho preso la dolorosa decisione di ridurre il viaggio - ha continuato - Il dolore era molto forte. Gli altri anni percorrevo circa 300 chilometri al giorno, quest’anno ne avevo in programma oltre 400, ossia una decina di ore di viaggio quotidiane. Viaggiare su un cinquantino per così tanto tempo con una costola rotta era impensabile. Avrei dovuto raggiungere Trebisonda sul Mar Nero, Ankara, Istanbul e poi rientrare dalla Bulgaria e quindi dalla Bosnia. Ho accorciato il tragitto.
Il ritorno a casa... per ora
Dalla Cappadocia ha raggiunto la costa meridionale, con Antalia e poi è tornato verso l’Egeo, raggiungendo Bodrum, l’antica Alicarnasso. Da qui traghetto per Atene, Corinto e Patrasso. Infine, ancora nave fino ad Ancona e rientro ad Albignano.
Ho percorso 2.500 chilometri con la costola rotta - ha proseguito Ferrari - Vorrà dire che l’anno prossimo ci riproverò e farò il giro al contrario partendo dalla parte che non ho fatto quest’anno. Nel frattempo mi restano nel cuore la grande affabilità della gente, garbata e disponibile e i meravigliosi paesaggi della Cappadocia. Anche la cucina è davvero buona e sono stato piacevolmente sorpreso
Intanto, anno dopo anno, Ferrari accumula chilometri con il suo cinquantino del ‘92. Anche questo è in sé un record.
