Attivismo ambientale

"Annaffiatori selvaggi" contro la siccità: nasce un nuovo gruppo di volontari

Sono una ventina i volontari che a Cassina de' Pecchi sono impegnati nell’irrigazione del verde pubblico

"Annaffiatori selvaggi" contro la siccità: nasce un nuovo gruppo di volontari
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Per far fronte alla siccità causata dal caldo estivo, a Cassina de' Pecchi,  è nato un gruppo di cittadini volontari impegnati nell’irrigazione del verde pubblico. Sono una ventina e si fanno chiamare "Annaffiatori selvaggi". L’iniziativa è stata promossa da Controcoltura, l’associazione che gestisce gli orti di via Trieste.

Le parole di un socio storico

Negli ultimi anni a causa del cambiamento climatico, ci siamo abituati ad affrontare estati sempre più lunghe e caratterizzate da temperature elevate. Spesso ben oltre la media stagionale. A subirne le conseguenze è anche la flora urbana che non riesce a ricevere il giusto apporto idrico. Ed è proprio qui che entrano in gioco gli  Annaffiatori selvaggi. Stefano Romanò, segretario e socio storico di Controcoltura ha raccontato:

"E’ un lavoro che svolgiamo coordinandoci con l’ufficio tecnico del comune. Ci segnalano le zone dove c’è più bisogno di dare una mano, visto che ce ne sono tante da controllare, e noi interveniamo"

Annaffiatori in azione

Sfidando il caldo estivo, con pochi strumenti e un po’ di buona volontà, gli annaffiatori contribuiscono alla salvaguardia degli alberi.

"Ogni squadra è composta da tre o quattro persone, a seconda delle disponibilità e delle zone da coprire  Siamo organizzati con delle taniche da venti litri che per ogni pianta bastano per una settimana. Se poi nei pressi della zona da annaffiare c’è una fontanina, ci colleghiamo direttamente con il tubo di gomma. Per rendere l’irrigazione più efficace, accanto alle piante piccole c’è un tubo in gomma che serve a trasportare l’acqua più in profondità. E’ un compito che riusciamo a svolgere in una mattinata, generalmente di sabato quando molti non lavorano"

Come nasce il progetto

Stefano Romanò ha continuato raccontando come nasce l’esigenza di curare il verde pubblico:

"C’è la necessità di dare continuità ad un progetto più ampio: ogni anno nel mese di novembre si celebra la giornata nazionale dell’albero e ormai per noi è diventata una tradizione consolidata fare delle piantumazioni nel comune prendendo gli alberi dall’Ersaf, il vivaio regionale. Quindi il numero di piantine negli anni è progressivamente aumentato. Lo scorso autunno abbiamo piantato duecento alberelli in varie zone, tra cui la fascia intorno al cimitero di Camporicco ed essendo ancora piccolini, chiaramente sono più sensibili alla siccità. «Il gruppo quindi nasce per garantire la sopravvivenza degli alberi con un’attenzione particolare ai più piccoli”.

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