Nuovo ponte sull'Adda: secondo i sindaci l'assessore regionale ha rifiutato l'incontro
I sindaci delle sponde del fiume interessati dalla viabilità (per l'Adda Trezzo e Capriate) hanno scritto una lettera chiedendo un incontro all'assessore regionale Terzi. Ma è stato negato

Nuovo ponte San Michele: doccia fredda per i sindaci del Meratese, ma anche di Monza e Brianza e della Città Metropolitana di Milano, dopo la proposta di un incontro con l'assessore regionale Claudia Maria Terzi per discutere delle ipotesi di attraversamento dell'Adda nel tratto compreso tra Paderno-Calusco e Trezzo-Capriate. Richiesta che, però, è stata rispedita al mittente.
Doccia fredda sul nuovo ponte sull'Adda
Quattordici le Amministrazioni comunali (Imbersago, Paderno d'Adda, Merate, Robbiate, Lomagna, Osnago, Verderio, Bernareggio, Carnate, Cornate d’Adda, Ronco Briantino, Sulbiate, Usmate Velate, Trezzo sull’Adda) firmatarie della lettera inviata a fine giugno attraverso la quale avevano chiesto di ricevere un quadro completo e aggiornato delle progettualità infrastrutturali in corso sul tema.
Progettualità che, lo scorso lunedì 14 luglio 2025, sono state al centro di un sopralluogo, compiuto sull'attuale viadotto, tra Paderno e Calusco d'Adda, con la Commissione Territorio e tutti gli stakeholders del territorio coinvolti nel progetto di costruzione del nuovo Ponte San Michele sull’Adda.
"Alla base della richiesta, oltre al dibattito pubblico in corso sulla sostituzione del ponte San Michele, vi è la recente presentazione – avvenuta lo scorso 12 maggio presso l’Utr di Bergamo da parte del Consorzio Autostrade Lombarde e dell’Assessore Terzi – di nuove ipotesi relative a un ponte stradale alternativo al ponte di Trezzo-Capriate - spiegano i 14 amministratori - Presentazione riservata esclusivamente ad alcuni sindaci della provincia di Bergamo, senza alcun coinvolgimento delle amministrazioni della sponda occidentale dell’Adda. Vista la portata degli interventi, la complessità delle criticità viabilistiche e la delicatezza dei contesti paesaggistici e ambientali interessati, i Comuni ritengono indispensabile un coordinamento trasparente e un coinvolgimento formale di tutte le amministrazioni coinvolte. In parallelo, era stata richiesta la sospensione di 30 giorni dei termini del Dibattito Pubblico sul nuovo Ponte San Michele, per consentire a cittadini, enti e comitati di formulare osservazioni e proposte alla luce di una visione complessiva degli interventi in programma da parte di RFI e Regione Lombardia. Proroga che è stata riconosciuta da Rfi".
L'assessore Terzi ha detto "No"
Secondo i primi cittadini firmatari, l’Assessore Terzi, invece, avrebbe negato la convocazione, sostenendo che "le nuove ipotesi progettuali vadano considerate come "integrative" e non sostitutive delle infrastrutture esistenti".
"Una posizione che i Comuni non hanno mai messo in discussione ma, proprio perché integrative, le opere richiedono una valutazione coordinata, condivisa e trasparente - proseguono i sindaci - Il rifiuto di estendere alla sponda ovest dell’Adda le stesse informazioni già presentate ai Sindaci bergamaschi è inspiegabile e inaccettabile. Un atteggiamento che mette in discussione l’equità istituzionale e il diritto di tutte le comunità locali a essere informate e coinvolte. Infine, mentre il Dibattito Pubblico è ancora in corso e diverse ipotesi sono ancora oggetto di confronto tra enti e cittadini, sorprende che l’Assessore parli già di un “nuovo ponte misto ferroviario/stradale tra Paderno e Calusco” come scelta definitiva. Una dichiarazione prematura che rischia di compromettere il senso stesso del confronto pubblico ancora in atto".
Doccia fredda ma non per tutti
Se sulla sponda meratese dell'Adda a diffondersi nei vari municipi è un malcontento generalizzato e condiviso, da quella bergamasca invece arrivano plausi alle scelte dell'assessore Terzi. E' il caso dell'assessore caluschese Massimo Cocchi, intervenuto per esternare la sua condivisione circa l'intervento di Terzi che sollecita tutti ad un maggiore pragmatismo.
"L’opera che stiamo chiedendo a gran voce è un nuovo San Michele che risponda alle esigenze del territorio - ha commentato Cocchi - Siamo certi che, una volta avviata la procedura, Regione Lombardia troverà tempi e modi giusti per realizzare anche le altre infrastrutture necessarie. Siamo convinti che senza ponte non c’è futuro per Calusco, ma la nostra preoccupazione, già espressa a tutti i livelli, rimane quella di preservare le case e la vivibilità del nostro territorio. Per questo chiediamo di valutare attentamente ogni soluzione, individuando la meno impattante possibile".