StMicroelectronics e i 1.500 posti a rischio: "Il Governo intervenga"
La presa di posizione di Sinistra Italiana Adda Martesana sulle sorti dell'azienda di Agrate Brianza

Sospendere l’attuazione unilaterale del piano industriale, aprire un vero tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali a livello nazionale e puntare dritti all'obiettivo della tutela delle attività produttive e di ricerca e sviluppo presenti in Italia.
Vertenza StMicroelectronics
Queste sono le richieste formulate da Sinistra Italiana Adda Martesana in merito alla vertenza incentrata sulla StMicroelectronics di Agrate Brianza. La multinazionale a partecipazione pubblica italo-francese, produttrice di dispositivi a semiconduttore; occupa circa 50mila dipendenti nel mondo buona parte dei quali collocata negli stabilimenti italiani e francesi e i due Governi giocano un ruolo chiave nella governance dell’azienda.
Quasi 1.500 posti a rischio
"La Direzione aziendale St ha presentato alle istituzioni (Ministero delle Imprese e del Made in Italy e Regione Lombardia) un piano strategico fortemente orientato alla logica del contenimento dei costi piuttosto che a un reale sviluppo industriale fondato su investimenti, crescita di mercato e innovazione - hanno osservato Giovanna Amodio e Paolo Molteni, rispettivamente delle segreterie di Monza e Brianza e dell'Adda Martesana di SI - L’impatto sociale della riorganizzazione prevede relativamente al sito di Agrate Brianza un drastico ridimensionamento dell’organico, con un taglio dichiarato di 1.490 unità sul totale di oltre 5.000 occupati, attraverso la chiusura e la riduzione della capacità produttiva di linee esistenti".
L'ipotesi delocalizzazione
Sebbene Mimit, Palazzo Lombardia e Amministrazioni comunali del territorio abbiano formalmente richiesto una revisione del piano, l’azienda sta procedendo nei fatti alla sua attuazione anticipando scelte irreversibili che comportano il trasferimento di tecnologie strategiche, sviluppate e oggi prodotte ad Agrate, verso stabilimenti in Francia e a Singapore.
"La delocalizzazione di produzione, know-how, attrezzature e il rallentamento delle attività di ricerca e sviluppo rischiano di compromettere irrimediabilmente il futuro del sito di Agrate, trasformandolo da polo di eccellenza a struttura residuale: una prospettiva contraria alle esigenze dell’industria nazionale della microelettronica - hanno proseguito Amodio e Molteni - Sinistra Italiana si unisce alla Rsu St, al Coordinamento sindacale nazionale e alle istituzioni territoriali nella richiesta di intervento urgente del Governo, in particolare del Ministero dell’Economia e delle Finanze in quanto azionista pubblico di STMicroelectronics, e non solo il Ministero delle Imprese e del Made in Italy".