Melzo, mercato importante: undici volti nuovi e zoccolo duro confermato
I melzesi vogliono continuare a navigare nelle acque tranquille della Seconda categoria, ma dal mercato è arrivata una buonissima dose di qualità

Dopo settimane di lavoro silenzioso ma intenso, il Melzo è pronto a svelare le prime linee guida della prossima stagione in Seconda categoria.
Lo zoccolo duro della squadra è stato confermato
L’obiettivo principale era quello di confermare gran parte della rosa che così bene ha fatto nell’ultima stagione. Possiamo dire con soddisfazione che ci siamo riusciti: abbiamo confermato quello che io definisco lo “zoccolo duro” della squadra, quei giocatori che rappresentano il cuore e l’identità di questo gruppo
ha spiegato il ds melzese Andrea Mascaretti
Undici sono per ora gli acquisti dei melzesi
Oltre alle conferme, il Melzo si è mosso anche in entrata per completare e rinforzare l’organico, sono ben undici i nuovi acquisti: Lorenzo Tobia (portiere classe 2005, dal Sangiuliano Cvs), Jacopo Fasiello (portiere classe 2005, dal Pozzuolo U21), Nicolò Gaudenzi (difensore classe 1997, dalla Virtus Inzago), Mattia Cattaneo (difensore classe 2002, dal Real Crescenzago), Lamine Traorè (difensore classe 1997), Diego De Marco (difensore classe 2003, dal Nino Ronco), Samuele Finardi (difensore classe 1995, dalla Virtus Adda), Simone Tobia (centrocampista classe 2003, dalla Mulazzanese), Riccardo Polatti (centrocampista classe 1996, dallo Sporting Valentino Mazzola), Gianluca Fiorentino (attaccante classe 1994, dall’Oratorio Pessano) e Kevin Caldana (attaccante classe 2003, dal Pozzuolo U21).
Un mix di giovani ed esperienza
Si tratta di un mix interessante tra profili giovani e giocatori che conoscono già bene la categoria:
Praticamente un terzo di questi nuovi arrivi provengono dalla Prima categoria, quindi portano con sé un bagaglio di esperienza che sicuramente ci farà comodo. Altri invece arrivano proprio dalla nostra stessa categoria. Abbiamo voluto fare anche delle scommesse su ragazzi che vengono da contesti più bassi, come la Terza Categoria o l’Under 21. Nonostante vengano da delle categorie inferiori, abbiamo visto in loro qualcosa di importante: quella fame, quella voglia di emergere, quella voglia di rivincita che in certe piazze, come la nostra, può fare la differenza.
ha spiegato orgoglioso Mascaretti