fiamme gialle

Frodi fiscali e riciclaggio: 32 indagati tra Lecco, Bergamo e Milano. Sequestri per 3 milioni di euro

Complessivamente, le fatture emesse per operazioni inesistenti ammontano a oltre 15 milioni di euro

Frodi fiscali e riciclaggio: 32 indagati tra Lecco, Bergamo e Milano. Sequestri per 3 milioni di euro
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I Finanzieri della Compagnia di Cernusco Lombardone, al termine di complesse indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano, hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a 32 indagati, a vario titolo, per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari. Le ipotesi contestate comprendono l’utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione, occultamento e distruzione di documenti contabili, riciclaggio. È stato disposto il sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di circa 3 milioni di euro.

Frodi fiscali e riciclaggio: 32 indagati tra Lecco, Bergamo e Milano. Sequestrati beni per 3 milioni di euro

I personaggi coinvolti sono emersi nell’ambito di una più ampia attività investigativa, coordinata dalla stessa Autorità Giudiziaria milanese e condotta insieme al G.I.C.O. del Nucleo PEF della Guardia di Finanza di Milano, nei confronti di un’organizzazione criminale composta da soggetti calabresi contigui a varie cosche della ‘ndrangheta, dedita al traffico di stupefacenti.

Le indagini condotte dalle Fiamme Gialle di Cernusco Lombardone hanno portato alla luce due distinti sodalizi criminali che operano in ambito tributario: il primo attivo tra le province di Lecco e Bergamo, il secondo nella provincia di Milano.

Il primo gruppo aveva costituito società di comodo nel settore pubblicitario, il cui scopo era emettere fatture per operazioni oggettivamente inesistenti in favore di clienti che, dopo aver effettuato il pagamento, ricevevano indietro le somme in contanti, decurtate dell’IVA e di una percentuale (circa il 10%) destinata all’organizzazione per il “servizio” reso. I proventi illeciti venivano poi trasferiti mediante bonifici ad altri membri del gruppo criminale, che prelevavano i contanti per il successivo reimpiego da parte dell’organizzazione.

Il secondo gruppo aveva creato numerose società cooperative con lo scopo di fornire manodopera in modo illecito alle imprese committenti. Le cooperative, sfruttando fatture false emesse da società cartiere riconducibili agli indagati, evitavano il pagamento dell’imposta, dissimulando attraverso fittizi contratti d’appalto vere e proprie somministrazioni irregolari di lavoro. In questo modo, si interponevano tra i lavoratori e le aziende, lucrando sul mancato versamento di imposteritenute da lavoro dipendente e contributi previdenziali e assicurativi.

Complessivamente, le fatture emesse per operazioni inesistenti ammontano a oltre 15 milioni di euro.

Le risultanze investigative hanno permesso alla Procura di Milano di richiedere il sequestro di beni per equivalente, finalizzato a impedire il consolidamento del vantaggio economico ottenuto dalla presunta evasione fiscale. Il G.I.P. di Milano ha accolto la richiesta, emettendo un decreto di sequestro preventivo nei confronti delle 13 società coinvolte e, in subordine, dei rispettivi amministratori.

La Guardia di Finanza ha eseguito oltre 30 perquisizioni e sequestri di beni per un valore di circa 3 milioni di euro, pari al profitto stimato dei reati accertati.

Gli esiti dell’indagine rappresentano una concreta testimonianza dell’impegno della Guardia di Finanza, in stretta sinergia con l’Autorità Giudiziaria, nella tutela dell’economia legale e del corretto funzionamento del mercato, attraverso la repressione delle frodi fiscali e del riciclaggio, fenomeni capaci di alterare la concorrenza e danneggiare i cittadini onesti.

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