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Tuffi proibiti dal ponte nell'Adda: sui social valgono oltre un milione di visualizzazioni

Saltano nel vuoto e intanto si fanno immortalare, incuranti di mettere a rischio la loro vita

Tuffi proibiti dal ponte nell'Adda: sui social valgono oltre un milione di visualizzazioni
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Da decenni c'è chi si tuffa dal ponte Pecchio (Punt del Pecc) a Cassano d'Adda, anche se è proibito. Una pratica che, con l'avvento dei social, rischia di fomentare lo spirito di emulazione a caccia di qualche visualizzazione o follower i più. Mettendo a rischio la propria incolumità.

Tuffi "virali" nell'Adda

Oltre un milione e 300mila visualizzazioni. Sui social sta spopolando un video che mostra un ragazzo mentre si tuffa dal ponte Pecchio (Punt del Pecc) di via Colognesi. Nel breve filmato viene ripresa anche una passante che commenta l’azione, affermando che ha visto diversi giovani farlo, ma che non si dovrebbe.

Chi è cresciuto in città, infatti, sa che da decenni c’è chi si butta da quella passerella che unisce il centro con il parco Isola Borromeo, nonostante sia vietato e sia prevista una sanzione amministrativa per coloro che dovessero essere colti sul fatto. Nel 2023 avevano fatto discutere i tuffi a pochi passi da una celebrazione religiosa.

Edificato negli anni ’20 per oltrepassare il canale di scarico della centrale idroelettrica del Linificio, il ponte rappresenta uno degli elementi caratteristici del panorama cassanese. E fin dagli anni Settanta è stato utilizzato come trampolino per tuffarsi nel canale da una altezza di circa 8 metri. Un’attività considerata pericolosa, motivo per cui il divieto è stato inserito nel regolamento comunale.

Una pratica pericolosa

Il rischio annegamento è alto e per questo è in corso un tavolo di confronto in Prefettura

Martedì abbiamo avuto un incontro. C’erano il primo cittadino di Vaprio, i rappresentanti di altri Comuni rivieraschi, il Consorzio, Città metropolitana, Regione Lombardia e il vice questore vicario. E’ stato definito un metodo di lavoro, cioè fare una mappatura delle zone sensibili anche in tema di pubblica sicurezza in generale visto che nel tempo si sono verificati anche accensioni di falò non autorizzati, invasione di aree private e aggressioni tra ubriachi

ha spiegato il sindaco Fabio Colombo.

Il tema principale resta la balneazione. Ogni referente di paesi e città invierà quindi le proprie segnalazioni, e Prefettura e Città metropolitana faranno da collettore. L’obiettivo di tutti è trovare una soluzione perché in troppi rischiano la propria vita e quella altrui per entrare in acqua.

Divieti, avvisi multilingua e transenne non sono serviti negli anni. Negli ultimi giorni si sono verificate tragiche morti a Trezzo, Vaprio e Cassano, e ora pare che anche tra gli enti superiori ci sia interesse a intervenire.

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Il servizio completo nell'edizione della Gazzetta dell'Adda in edicola e nell'edizione sfogliabile online per smartphone, tablet e Pc da sabato 12 luglio 2025. 

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