Caldo e afa, il Molgora in secca preoccupa i residenti: "Mai visto in queste condizioni"
Repentini sbalzi nel livello del torrente denunciati dai cittadini di Melzo: a soffrire sono fauna e flora

Il caldo da record di queste settimane sta lasciando pesanti ripercussioni che preoccupano. Da un lato i continui blackout legati al sovraccarico di line ormai datate, dall'altro la natura che boccheggia a fronte delle temperature sahariane. Ne è un esempio il torrente Molgora, ormai quasi in secca da giorni con ripercussioni su flora e fauna.
Il Molgora in secca preoccupa
A lanciare l'allarme sono stati i cittadini di Melzo che hanno segnalato a più riprese le condizioni del torrente che taglia in due la città. Il livello dell'acqua è bassissimo e in alcuni punti, addirittura, sembra essere scomparsa. I pochi pesci che sono rimasti si concentrano nelle pozze di acqua (bollente), ma non è raro vedere carcasse riaffiorare in superficie. A preoccupare, in particolare, sono i repentini sbalzi nel livello dell'acqua del torrente che nel giro di pochi giorni, a condizioni climatiche inalterate, può variare di diversi centimetri.
Ci è stato detto che il livello del Molgora non viene normato, poiché si tratta di un canale naturale. Ma è assurdo vedere alcuni giorni in cui si vedono i sassi e la sabbia del fondale e altri dove l'acqua riprende a scorrere anche se con bassissima portata
hanno raccontato in particolare i residenti di via Da Vinci le cui case affacciano proprio sul canale. I tecnici già in passato avevano affrontato la tematica, in particolare in un incontro promosso dal Comune a seguito dell'inondazione avvenuta nel maggio 2024. Ai tempi avevano spiegato che i cambi di livello in periodo estivo sono legati all'utilizzo dell'acqua da parte dei contadini che possono raccoglierla per innaffiare i campi. Anche in questo caso, però, l'utilizzo della fonte idrica non è "libero", ma con giorni specifici per l'utilizzo.
E' chiaro che le temperature anomale di questo periodo e la scarsità di precipitazioni possono solo aggravare la situazione, specialmente se si tiene conto che il periodo più caldo, quello agostano, ancora deve arrivare.



