Trasforma la sua casa nella base di spaccio: era agli arresti domiciliari
Vendeva droga in... smartworking: un 22enne di Melzo è stato arrestato ed è finito in carcere per detenzione e spaccio

Nonostante fosse relegato alla sua abitazione a Melzo agli arresti domiciliari, continuava la sua attività da spacciatore, aprendo le porte del suo appartamento in viale Spagna ai compratori. Non l’ha fatta franca R.K.A., italiano classe 2002, arrestato dai Carabinieri della Stazione di via Buozzi nella serata di martedì 20 maggio 2025. Per lui si sono aperte le porte del carcere di San Vittore dove sarà costretto a scontare la pena residua.
Contrasto allo spaccio a Melzo
Un blitz frutto dell’attività di contrasto allo spaccio che i militari della Compagnia di Pioltello e della caserma melzese stanno portando avanti ormai da mesi. Martedì insieme alle pattuglie dei militari c’erano anche gli agenti del Comando della Polizia Locale, che hanno dato supporto al buon esito dell’operazione. Che è scaturita a seguito delle segnalazioni di un via vai continuo dall’appartamento del giovane.
L'appostamento e i movimenti sospetti
Il personale in borghese si era appostato fuori dall’abitazione martedì sera, monitorando gli spostamenti dal cancelletto del palazzo. Per avere sufficienti elementi per procedere, gli operanti hanno fermato alcuni presunti acquirenti che, dopo essere entrati nel complesso, uscivano nel giro di pochi minuti. Addosso agli stessi sono state trovate diverse dosi di stupefacente, poi sequestrate, prove tangibili dell’attività di spaccio in corso nell’appartamento.
Era ai domiciliari... faceva smartworking
Uno spacciatore in smartworking obbligato visto che, per il vincolo dei domiciliari, non poteva uscire di casa pena un nuovo arresto per evasione.
I militari si sono presentati alla porta del 22enne che non ha avuto il tempo di nascondere la droga e nemmeno i proventi dell’attività illecita. Durante la perquisizione, infatti, i Carabinieri nell’appartamento hanno trovato diverse dosi di hashish (circa 30 grammi), pasticche di ecstasy e il materiale per il confezionamento e la vendita. Non solo, il giovane nascondeva anche 6mila euro in contanti, banconote di piccolo taglio, di cui non ha saputo spiegare la provenienza. In una stanza, inoltre, sono state rinvenute delle bombole di N2O, il protossido di azoto meglio noto anche come "gas esilarante": si tratta di una sostanza che sempre più spesso viene utilizzata dai giovani come fonte di sballo, una pratica in netta diffusione che non tiene conto delle conseguenze, anche letali, che l’assunzione di questo gas in maniera incontrollata può avere.
Nella notte tra martedì e mercoledì il 22enne è stato tenuto in cella di sicurezza a Pioltello, quindi la mattina si è presentato di fronte al giudice in occasione del processo per direttissima. Il magistrato ha convalidato l’arresto e disposto l’aggravio della misura di custodia cautelare, spedendolo a San Vittore in attesa di eventuali nuovi provvedimenti dell’Autorità giudiziaria.