La replica

Riqualificazione del Satellite, parola ai residenti: "Lavori pagati da noi e problema morosità non risolto"

Dopo gli annunci e le conferenze stampa delle istituzioni, i residenti hanno chiesto maggiore coinvolgimento nelle scelte: "Sino a oggi solo imposizioni sopra la nostra testa"

Riqualificazione del Satellite, parola ai residenti: "Lavori pagati da noi e problema morosità non risolto"
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E’ innegabile che senza l’intervento di Prefettura, Tribunale di Milano, banche e Comune il quartiere Satellite di Pioltello non sarebbe stato interessato dai lavori di riqualificazione promossi con il Bonus 110. Ma è anche evidente come non è tutto oro ciò che luccica, specialmente per i residenti che si sono ritrovati all’interno di questo percorso di rigenerazione urbana che non è stato totalmente a costo zero come qualcuno vuole far credere.

La questione riqualificazione idrica

In particolare per quanto concerne la questione idrica, vero nodo ancora irrisolto dei maxi palazzoni pioltellesi. Chi più chi meno, infatti, negli anni i condomini hanno maturato una situazione debitoria pesantissima nei confronti della società che gestisce l’acqua, con morosità che superavano in taluni casi anche il milione di euro. Così Comune, amministratori e Gruppo Cap hanno cercato di trovare una soluzione quanto meno per abbattere la situazione di debito proponendo la realizzazione di contatori individuali per ogni famiglia.

Prima avevamo un sistema centralizzato e chi non pagava le spese condominiali contribuiva a far lievitare il debito - hanno spiegato i residenti di Cilea 8 - Ci è stato detto che avere impianti privati avrebbe permesso di ridurre la fornitura a chi non è in regola, senza pesare su tutti.

Una scelta che è stata "imposta" ai cittadini e che non è stata certo a costo zero.

Il Comune dice che non ci sono stati fatti pagare i contatori, però i lavori per adeguare gli impianti sono stati a carico dei residenti con esborsi da 2/3 mila euro a famiglia - hanno proseguito - Per non parlare dei danni ai nostri appartamenti e dei disagi subiti. Inoltre chi non ha fatto questi lavori è ancora attaccato al sistema centralizzato seppure con la possibilità di accedere a soli 50 litri di acqua al giorno. Chi pagherà quell’acqua? I condòmini in regola con le bollette? Oppure il debito complessivo continuerà ad aumentare sino a quando non ci troveremo punto e a capo con i creditori? Per non parlare dei lavori effettuati: con il 110 i palazzi sono stati riqualificati, ma nessuno ha controllato la bontà degli interventi. Per esempio, per creare gli allacci dei contatori singoli bisognerà abbattere delle ringhiere che non sono state posizionate come da progetto e che impediscono il collegamento degli impianti.

Il concetto che questi cittadini vogliono fare passare è che alla riqualificazione estetica del quartiere deve seguire anche una sociale che passa dal coinvolgimento dei residenti che, sino a oggi, si sono sentiti esclusi da qualsiasi percorso decisionale, con scelte imposte sulla loro testa.

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