Le operaie del Salumificio Beretta incrociano le braccia: sciopero
Come rivendicato dallo Slai Cobas, le lavoratrici chiedono di rivedere l'accordo aziendale su salari, diritti e posto di lavoro

A sostegno di quanto rivendicato nelle assemblee operaie e negli scioperi precedenti, oggi con uno sciopero spontaneo, le operaie dell’appalto al Salumificio Beretta di Trezzo sull'Adda hanno nuovamente protestato per il salario, i diritti, la difesa del posto di lavoro.
Sciopero delle operaie della Beretta
Diffidando Mpm spa dal procedere con l’applicazione del "cosiddetto accordo aziendale" ora noto come "Cgil/2.19" (2.19 euro lordi di aumento mensili della paga, eliminazione della garanzia del posto di lavoro al salumificio per le operaie dell'appalto conquistata nel precedente accordo interno) ottenuto senza la partecipazione e il consenso delle operaie e attraverso l’esclusione di Slai Cobas, per un vero rinnovo del contratto aziendale del 6.8.21, su di una piattaforma operaia riconosciuta dalle lavoratrici dell’appalto, per l’apertura, come più volte rivendicato a Beretta spa, di una trattativa improrogabile, per la fine dell’ingiustificato appalto al Salumificio di Trezzo (come significativamente già avvenuto alla Del Zoppo e Wuber del gruppo Beretta), serbatoio di manodopera a buon mercato con l’immotivato Ccnl Multiservizi, ed il passaggio di tutte le lavoratrici al Salumificio Beretta spa di Trezzo.
queste le motivazioni dietro allo sciopero che si è tenuto nella giornata odierna, giovedì 24 aprile 2025, rivendicate attraverso un comunicato diffuso da Slai Cobas. Una manifestazione in continuità con le forme di protesta già avviate negli scorsi giorni.