Gli studenti del Nizzola hanno incontrato Vito Fiorino
L'uomo, nel 2013, salvò 47 migranti che avevano fatto naufragio

Un incontro toccante. E’ stato quello che questa mattina, mercoledì 9 aprile 2025, ha visto protagonista Vito Fiorino e i ragazzi delle quinte dell’istituto Nizzola di Trezzo.
Salvò 47 migranti che avevano fatto naufragio
Vito Fiorino non è, infatti, una persona qualunque. Il 3 ottobre 2013, mentre si trovava in mare con un gruppo di amici a Lampedusa ha, infatti, assistito al naufragio di molti migranti. Con il suo intervento è riuscito a salvarne 47, 46 uomini e una donna, che erano rimasti in mare per ore. Poi si è prodigato perché le oltre 300 vittime del naufragio avessero un nome e un monumento. Che è stato inaugurato il 3 ottobre 2019 a Lampedusa. Alle 3.30, l’ora in cui era avvenuto il naufragio.
Sono un migrante anch’io. Sono nato a Bari e siamo partiti per Milano negli anni ’50. C’era la povertà. Siamo arrivati a Sesto San Giovanni. L’appartamento era in una cantina. Ho dormito per 6 anni e vissuto per 9 in quella cantina. A Milano si vedevano i cartelli con scritto “non si affitta ai terroni”. Mi sono reso conto dopo 60 anni che non è cambiato niente e ancora oggi si vedono i cartelli con scritto “Non si affitta agli stranieri”.
ha spiegato Vito Fiorino ai ragazzi
A cambiare la vita di Vito Fiorino è stata la notte del 2 ottobre e la decisione di andare per mare con un gruppo di amici.
Verso le 2.30 abbiamo visto una luce blu in mare. Un mezzo militare. Poi alle 3.30 abbiamo deciso di fermarci. Quando siamo ripartiti verso il largo ho visto almeno 200 persone che urlavano e chiedevano aiuto. Ho avvisato la Capitaneria di porto. Eravamo a circa 800 metri dalla riva.
Fiorino ha poi raccontato di aver iniziato a far salire a bordo i naufraghi portandone in salvo 47.
Non ne ho parlato per cinque anni. Poi nel 2018 ho voluto creare un memoriale per gli oltre 300 naufraghi che non erano stati salvati.
ha spiegato ai ragazzi.




















