il caso

Rapina e omicidio in Valbrembo: uno degli autori è di Brugherio e lavorava in Martesana

Luciano Muttoni ha reagito al tentativo di rapina ed è stato colpito prima con dei pugni, poi con il calcio di una pistola scacciacani

Rapina e omicidio in Valbrembo: uno degli autori è di Brugherio e lavorava in Martesana
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Emergono nuovi dettagli sulla rapina trasformatasi poi in omicidio avvenuta in Valbrembo. A perdere la vita Luciano Mottoni, 58enne trovato morto nella sua abitazione. I Carabinieri di Bergamo hanno arrestato due uomini accusati di aver commesso il crimine. Uno di questi, un giovane classe 2001 di origine polacche, è residente a Brugherio. Inoltre nella sua attività di volontario ha prestato servizio anche in una comunità della Martesana.

L'omicidio in Valbrembo

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Bergamo, sono iniziate la mattina di domenica 9 marzo 2025, dopo il rinvenimento del cadavere, con la ricerca dell’autovettura della vittima, che i vicini di casa avevano riferito di non notare più, da alcuni giorni, parcheggiata vicino all’ingresso del complesso immobiliare. Fortunatamente una pattuglia della Stazione Carabinieri di Biassono, nell’ambito di una consueta  attività di controllo del territorio, la notte precedente al rinvenimento del cadavere, aveva fermato l’autovettura della vittima a bordo della quale viaggiavano quattro individui sospetti, denunciandoli per la ricettazione del veicolo in uso del quale non erano in grado di giustificare il possesso, e sequestrando il mezzo.

Il fermo dei due colpevoli

Il primo fermato ha reso spontanee dichiarazioni ammettendo le proprie responsabilità e fornendo anche indicazioni utili al ritrovamento del proprio giubbotto macchiato di sangue, di alcuni documenti sottratti alla vittima e dell’arma del delitto, una pistola scacciacani con cui ha colpito più volte la vittima al capo, oltre ad averla percossa con pugni e calci alla testa, causandole gravi ferite a seguito delle quali la vittima è deceduta.

Il secondo è stato prelevato ieri mattina, lunedì,  in una comunità terapeutica dove svolgeva attività di aiuto educatore, ed ha reso spontanee dichiarazioni ai Carabinieri, concordanti con quelle fornite dal primo indagato.

La rapina degenerata in omicidio

Stando a quanto raccolto  dalla Procura di Bergamo che ha seguito il caso, l'omicidio di Muttoni sarebbe conseguenza di una rapina degenerata. I due giovani, infatti, avevano scelto casualmente di ripulire l'abitazione del 58enne e, una volta dentro, lo hanno minacciato di consegnare soldi e preziosi. L'uomo ha però opposto resistenza dando luogo alla colluttazione che ne ha comportato poi il decesso. Il brugherese lo ha colpito due volte con dei pugni per cercare di farlo desistere, ma è stato il complice, classe 2000 e residente nella Bergamasca, a infliggere il colpo mortale: utilizzando il calcio di una scacciacani ha colpito la vittima alla testa e, una volta tramortito in terra, ha infierito con calci e pugni.

Poi la fuga utilizzando l'auto della vittima e il successivo fermo a opera dei Carabinieri di Biassono durante un controllo stradale. Da lì le indagini hanno subito la svolta portando poi all'arresto della coppia di giovani.

Nel pomeriggio di ieri il Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Bergamo ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti di entrambi i sospettati, che sono stati associati presso la Casa Circondariale di Bergamo in attesa dell’udienza di convalida del Giudice per le Indagini Preliminari. Le indagini proseguono allo scopo di accertare eventuali ulteriori responsabilità a carico di altre persone che potrebbero aver concorso o favorito la commissione del reato.

 

 

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