9 MARZO 1945

"Dobbiamo essere una luce nel buio": Pessano con Bornago ricorda i 7 Martiri Partigiani

In occasione dell'80esimo anniversario dalla morte dei sette giovani partigiani trucidati dai nazi fascisti

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Fare memoria, per continuare a diffondere e trasmettere ideali di libertà, pace e democrazia. A distanza di ottant'anni dal 9 marzo 1945, il Comune di Pessano con Bornago continua instancabilmente a ricordare l'uccisione dei 7 Martiri Partigiani, trucidati per mano dei nazi fascisti. Proprio come è accaduto ieri, domenica 9 marzo 2025.

In ricordo dell'eccidio di Pessano

Un corteo di cittadini, guidato dalla sezione Anpi locale, ha sfilato per le vie del paese, accompagnato dalle note del Corpo musicale. A partire dal Municpio, con il ricevimento delle delegazioni è stato ricordato anche il comandante Gino Prinetti. Poi il corteo si è diretto al Cippo dei 7 Partigiani, con la posa dei fiori in ricordo di Alberto Gabellini, Mario Vago, Romeo Cerizza, Angelo Barzago, Dante Cesana, Claudio Cesana e Angelo Viganò.

Estendiamo il nostro omaggio non solo agli uomini, ma anche a tutte le donne della Resistenza. Il sacrificio dei martiri si intreccia con il destino di tante donne il cui contributo non è citato. Spesso quest'ultime non hanno ricoperto ruoli di prima linea, ma erano animate dallo stesso spirito di appartenenza, generosità e sacrificio per l'opposizione al regime. Ancora oggi, le donne vivono in situazioni di guerra e pericolo. Due giorni dopo l'eccidio, era stata fatta una promessa: che non sarebbero stati dimenticati e che sarebbero stati ricordati. La promessa l'abbiamo mantenuta, anche ottant'anni dopo. Sono stati vendicati tramite una vendetta pacifica che sia chiama Costituzione, libertà e ottant'anni di pace. Mai come adesso vale il grido "Italia democratica e antifascista".

ha ricordato l'Anpi sezione 7 Martiri di Pessano con Bornago.

"Nessuno aveva scelto di essere un eroe"

Una volta giunti al monumento della Resistenza, sono intervenuti il sindaco di Carate Brianza, Luca Veggian, e il vice presidente nazionale Anpi Alessandro Pollio Salimbeni, oltre al sindaco di Pessano con Bornago Alberto Villa.

Oggi per noi rappresenta un momento di riscatto e riconquista di orgoglio e libertà. Si resiste sotto attacco o oppressione, per mettere in discussione principi quando le cose cambieranno. È l'origine della forza con cui si può resistere a momenti difficili, l'unica arma con cui reagire. I nostri sette fratelli hanno fatto questo, guardiamo alla loro storia e sacrificio. Solo così ci possiamo rendere conto del sentimento di comune appartenenza a una comunità nazionale e maturare un impegno giorno dopo giorno per migliorarla. La democrazia è una conquista quotidiana che deve ogni giorno espandersi. Ma bisogna guardare anche negli angoli più nascosti e difficili.

Quella di quei sette giovani è stata una scelta coraggiosa, che nasce dalle famiglie, dal lavoro ed è esempio delle persone più anziane di loro. Sono stati tutti vittime di una scelta consapevole. Hanno lottato per la vita, nessuno aveva scelto di essere un eroe.

ha detto il vice presidente nazionale Anpi Alessandro Pollio Salimbeni.

Perché la memoria di questo evento è costituita da un libro fatto di tante pagine, con sensibilità diverse ma tutte accomunate dalla volontà di far conoscere con maggiore consapevolezza il presente e cambiarlo, per costruire un futuro di pace, uguaglianza e giustizia.

"Sono stati luce nel buio: abbiamo il dovere di esserlo anche noi"

L'eccidio rappresenta uno degli eventi più sanguinosi e drammatici della Resistenza verificatosi sul territorio. Ma, sulla scorta della situazione geopolitica attuale, è importante sottolineare con ancora più forza la necessità di pace.

Sono solo 155 i cittadini che erano vivi il 9 marzo 1945, nati e cresciuti a Pessano. Tra questi, solo poco più di 20 avevano l’età per capire ciò che stava succedendo. In questi numeri abbiamo la fotografia di quel momento storico, un passaggio tra chi ha vissuto in prima persona i fatti e una testimonianza da raccogliere per ricordare e difendere i valori della Resistenza. Abbiamo il dovere di restare uniti, su questo si fonda l’unità nazionale e il ricordo di questi ragazzi che hanno dato la vita per il Paese. Abbiamo questo dovere morale, il male alla stregua del buio non esiste. Loro sette sono stati un pezzo di bene, sono stati luce nel buio. Abbiamo il dovere di essere noi stessi altra luce.

ha detto il sindaco Alberto Villa.

Gli scatti della cerimonia

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