Dr Jekyll e Mr Hyde

Doppia identità svelata dalla Polizia Locale: con un nome cittadino impeccabile, con l'altro criminale incallito

Al primo reato aveva dato generalità false che utilizzava per commettere crimini. Con il suo vero nome conduceva una vita normale

Doppia identità svelata dalla Polizia Locale: con un nome cittadino impeccabile, con l'altro criminale incallito
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Aveva una duplice identità, ma non l'ha fatta franca. Gli agenti della Polizia Locale di Pioltello e Rodano hanno mangiato la foglia, hanno approfondito i controlli e sono risaliti al vero nome del criminale ricercato in mezza Italia. E ora dovrà pagare il conto con la Giustizia, e sarà salato.

Una doppia identità

Proprio come il noto personaggio letterario del romanzo di Robert Louis Stevenson "Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde" anche il soggetto fermato a Pioltello aveva una doppia identità. Una di (quasi) irreprensibile padre di famiglia residente nella Capitale, l’altra di criminale che aveva messo a segno colpi in mezza Italia e aveva rintracci dal Trentino alla Campania. Per svelare il mistero c’è voluto l’intervento della Polizia Locale cittadina, con tanto di complimenti da parte delle Questure che stavano impazzendo dietro questo fantomatico manigoldo. Un vero e proprio caso risolto partendo da un normale controllo stradale.

Inizia tutto con un controllo stradale

Ad attirare l’attenzione degli agenti un’auto che, dai controlli sulla targa, risultava provento di furto. O meglio, di appropriazione indebita in quanto si trattava di un veicolo affidato in locazione e non restituito al legittimo proprietario. All’interno vi erano quattro persone, due delle quali sono state denunciate solo per immigrazione clandestina, il conducente anche per aver falsificato la patente di guida. Ma è stato il quarto soggetto che ha fatto "penare" il personale del Comando di via De Gasperi.

Mister Cruz come Mr Hyde

Si trattava di un cubano di mezza età che, al fotosegnalamento, è stato riconosciuto come tale "Cruz", senza fissa dimora e con diversi precedenti oltre che rintracci e denunce in mezza Italia. Peccato che nessuno era riuscite a notificarle in quanto, pur avendo un curriculum da criminale di tutto rispetto, sembrava essere un fantasma. Il perché è stato presto noto. Infatti, per procedere con la denuncia per appropriazione indebita, gli agenti si sono fatti inviare dal proprietario del veicolo il contratto con in allegato i documenti del contraente, l’elemento che ha scoperchiato il vaso di Pandora.

Il signor Tapia come dottor Jekyll

Perché il passaporto collegato alla macchina risultava di un tale "Tapia", cubano, residente a Roma, dove conduceva una vita normale con tanto di famiglia a carico.

Dalla foto del documento si evinceva che le due persone fossero la stessa, ma ci mancava una prova. Così abbiamo effettuato delle verifiche sul nome vero e siamo risaliti a un piccolo reato, un furto, commesso dal figlio minorenne a Roma. Quando il Commissariato della Capitale aveva chiamato i genitori per informare della detenzione del minore, alla riconsegna era andato proprio il padre che aveva consegnato i documenti “veri” per poter tornare a casa con il suo ragazzo.

ha spiegato il comandante della Polizia Locale Mimmo Paolini. Messo di fronte alla comparazione tra le impronte date con l’alias e il passaporto originale, "Cruz", o meglio "Tapia" ha dovuto confessare.

La prima volta che è stato fermato in Italia, non avendo i documenti ha inventato una falsa identità e, furbescamente, l’ha usata sempre quando commetteva reati. Noi lo abbiamo potuto denunciare solo per appropriazione indebita e per falsa attestazione a Pubblico ufficiale, ma adesso che il mistero è stato svelato gli potranno contestare tutte le violazioni fatte sino a oggi

ha concluso il comandante Paolini complimentandosi con i suoi agenti per il lavoro svolto.

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