Droga

Spacciava nei campi di Segrate, arrestato pusher 26enne con precedenti penali

Nel processo per direttissima il giudice ha convalidato l'arresto e disposto il divieto di dimora e l'espulsione dal territorio nazionale

Spacciava nei campi di Segrate, arrestato pusher 26enne con precedenti penali
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Una capillare operazione di contrasto allo spaccio da parte della Polizia Locale di Segrate ha portato all'arresto di un pusher che operava sul territorio cittadino. Lo spacciatore era intento in un'attività di spaccio in uno spazio agricolo al confine tra Segrate e Milano quando è stato interrotto dagli agenti. A finire in manette un uomo già noto alle forze dell'ordine, che dopo l'arresto è andato incontro a un processo per direttissima e all'espulsione dal territorio nazionale.

L'arresto

L'arresto risale a venerdì 7 febbraio 2025. Nel primo pomeriggio gli uomini del settore operativo di polizia giudiziaria sono intervenuti in un campo agricolo di vaste dimensioni al confine con Milano dove era in atto un'attività di spaccio. Dopo aver osservato il pusher in azione e aver atteso le condizioni ottimali per garantire un arresto in sicurezza, gli agenti e le pattuglie del pronto intervento hanno messo in manette lo spacciatore. Tra i rifiuti abbandonati presenti nella zona dell'arresto, la Polizia ha rinvenuto il materiale che l'uomo utilizzava per il confezionamento delle dosi di sostanze stupefacenti. Durante la perquisizione personale, addosso al pusher sono state trovate diverse dosi di hashish e cocaina.

Lo spacciatore

Il pusher è un uomo di 26 anni di origine nord africana. Al momento dell'arresto era privo di documenti, ma dal foto-segnalamento eseguito in Questura per procedere alla sua identificazione è emerso che ha alle spalle numerosi precedenti penali per spaccio e ricettazione e diverse misure cautelari. A suo carico anche un divieto di dimora sul territorio di Milano e Provincia e un provvedimento di espulsione dal Paese mai ottemperato.

Il processo e l'espulsione

Il Pubblico Ministero ha disposto la custodia del 26enne nelle celle di sicurezza e il processo per direttissima, che si è svolto il giorno successivo, sabato 8 febbraio. Il giudice ha convalidato l'arresto e ha disposto il divieto di dimora sul territorio della Lombardia e, contestualmente, l'espulsione dal territorio nazionale.

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