Incidenti sul lavoro 2024: aumentano i morti, Lombardia resta in zona gialla
L'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre ha ufficializzato i numeri su scala nazionale
“Cala il sipario sul 2024 e la tragedia delle morti sul lavoro è ancor più inquietante e drammatica dell’anno precedente. Perché in 12 mesi sono state 1.090 le vittime sul lavoro nel nostro Paese contro i 1.041 decessi di fine dicembre del 2023. Stiamo parlando dunque di 49 vite spezzate in più nel 2024 (+4,7%)”. Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre, commenta così l’epilogo delle statistiche del 2024 sulla base dell’ultima dettagliata analisi dell’emergenza realizzata dal proprio team di esperti.
Crescono i morti sul lavoro nel 2024
Uno studio da cui emerge molto nitidamente come sia il settore delle costruzioni quello maggiormente a rischio, mentre per quanto riguarda i lavoratori, sono gli stranieri i più coinvolti dal dramma e gli ultrasessantacinquenni.
A finire in zona rossa a fine dicembre 2024, con un’incidenza superiore al +25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 34,1 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori), sono: Basilicata, Valle d’Aosta, Umbria, Trentino-Alto Adige, Campania, Sardegna e Sicilia. In zona arancione: Molise, Calabria, Emilia-Romagna e Puglia. In zona gialla: Abruzzo, Liguria, Lazio, Toscana, Lombardia, Piemonte e Friuli-Venezia Giulia. In zona bianca: Veneto e Marche
Maggiori rischi per i lavoratori stranieri
Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro da gennaio a dicembre 2024 sono 176 su un totale di 805, con un rischio di morte sul lavoro che continua a essere più che doppio rispetto agli italiani. E, infatti, gli stranieri registrano 74,2 morti ogni milione di occupati, contro i 29,7 degli italiani che perdono la vita durante il lavoro.
L’incidenza più elevata si registra nella fascia dei lavoratori ultrasessantacinquenni (con incidenza di 138,3), seguita dalla fascia di lavoratori con età compresa tra i 55 e i 64 anni (con incidenza pari a 54,5). La fascia d’età numericamente più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è quella tra i 55 e i 64 anni (279 su un totale di 805).
Morti sul lavoro divisi per Regione
Sono 1.090 le vittime sul lavoro in Italia, delle quali 805 in occasione di lavoro (6 in più rispetto a dicembre 2023) e 285 in itinere (43 in più rispetto a dicembre 2023). Ancora in Lombardia il maggior numero di vittime in occasione di lavoro (131). Seguono: Campania (84), Lazio (73), Emilia-Romagna (71), Sicilia (65), Veneto (54), Piemonte (51), Toscana (49), Puglia (45), Sardegna (27), Trentino-Alto Adige (26), Liguria (21), Calabria e Umbria (19), Abruzzo (17), Basilicata (16), Marche (15), Friuli-Venezia Giulia (14), Valle d’Aosta e Molise (4).
Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro tra gennaio e la fine di dicembre 2024 sono 52, mentre 34 hanno perso la vita in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro. Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro sono 176, mentre sono 51 quelli deceduti a causa di un infortunio in itinere.
Denunce sul lavoro stabili
Le denunce di infortunio totali crescono dello 0,7% rispetto a dicembre 2023; erano 585.356 a fine dicembre 2023, nel 2024 sono passate a 589.571. Anche a fine dicembre 2024 il più elevato numero di denunce totali arriva dalle Attività Manifatturiere (70.842). Seguono: Costruzioni (37.220), Sanità (36.425), Trasporto e Magazzinaggio (34.698) e Commercio (33.050).
Le denunce di infortunio totali delle lavoratrici da gennaio a dicembre 2024 sono 211.135, quelle dei colleghi uomini 378.436. Le denunce di infortunio in occasione di lavoro (esclusi dunque gli infortuni in itinere) sono 490.725 a fine dicembre 2024: 163.747 le donne e 326.978 gli uomini. Le denunce di infortunio in occasione di lavoro degli italiani sono 388.876, mentre degli stranieri sono 101.849.
La fascia di età più colpita in occasione di lavoro e in itinere è quella che va dai 45 ai 54 anni con 130.010 denunce (il 22,1% del totale).