Rilevate contaminazioni da metalli all'ex piattaforma ecologica di Gorgonzola
L'area risulta contaminata per mercurio, piombo, rame e zinco. Il consigliere Baldi: "Preoccupa perché potrebbero essere coinvolte le falde acquifere"
Dopo la dismissione dell'impianto di via Trieste, la scorsa estate sono stati eseguiti, alla presenza dei tecnici di Arpa, i carotaggi previsti dalla legge finalizzati al prelievo di campioni di terreno dell’ex piattaforma ecologica di Gorgonzola. Ma i risultati sono tutt'altro che rassicuranti: l'area risulta contaminata per mercurio, piombo, rame e zinco.
Il terreno è inquinato: andrà bonificato
Durante il Consiglio comunale di ieri sera, 3 febbraio 2025, l'assessore Alberto Villa ha presentato la situazione allo stato attuale in risposta all'interpellanza del consigliere Walter Baldi.
I carotaggi sono stati realizzati tra il 30 e il 31 luglio dell'estate passata. Abbiamo avuto la segnalazione di quattro contaminazioni di metalli. In modo particolare, il rame ha superato di gran lunga quella che viene definita la "colonna B" dalla normativa delle soglie di contaminazione di suolo e sottosuolo, con un valore superiore del doppio. Se questo dato dovesse essere confermato, l'area dovrebbe essere messa in sicurezza e bonificata. Stiamo ancora aspettando la chiusura del procedimento che stiamo eseguendo con Città metropolitana e Arpa. In base a questo definiremo meglio la futura destinazione d'uso. Però è assolutamente chiaro che in queste condizioni di certo lì non si potranno fare residenze, un servizio pubblico o un parco. Tuttavia, se riusciamo a far rientrare i parametri più gravosi, che sono appunto il rame e lo zinco, forse riusciremo a fare delle attività produttive e terziarie, altrimenti i costi della bonifica sarebbero oggettivamente eccessivi.
ha detto l'assessore Villa.
I risultati delle analisi condotte da Arpa sono però arrivate solo dopo tre mesi. Ed è stato necessario condurre ulteriori approfondimenti.
Il nostro ufficio ha ricevuto dal nostro laboratorio il 28 agosto il risultato delle prime analisi. Arpa ce le ha fatte pervenire il 3 di dicembre. Per 3 mesi siamo stati in attesa di questi risultati e, una volta arrivati, sono stati confrontati e il risultato è la contaminazione da metalli. L'Amministrazione ha deciso, su suggerimento del consulente, di aprire il terzo campione che fino a dicembre era stato conservato in maniera adeguata. Stiamo aspettando i risultati, con ulteriori costi pari a circa 500 euro, che si vanno ad aggiungere ai 3.600 euro già spesi, dando l'incarico ad Arpa di rifare le le analisi. A conclusione di questa di questa procedura, sulla base di questo risultato, dovremo agire di conseguenza. Per quello che riguarda la futura destinazione, col Pgt tutti insieme decideremo come affrontare questo importante argomento.
ha aggiunto l'assessore con delega alla Programmazione e salvaguardia del territorio.
"Potrebbe essere coinvolta la falda acquifera"
La stessa interpellanza era stata presentata durante il Consiglio comunale di dicembre ma in quell'occasione ritirata. E, infine, la questione è tornata sui tavoli del parlamentino.
Rimane la considerazione della gravità della situazione. Oltre al rame che è a una soglia elevata, il mercurio e il piombo sono due elementi che a livello di inquinanti sappiamo benissimo essere cancerogeni e tossici. Chi mi dice che l'inquinamento sia rimasto confinato all'isola ecologica e non si sia invece esteso in altre parti della ex Bezzi o fuori da questa, coinvolgendo anche le falde acquifere? Pertanto, invito davvero l'Amministrazione a estendere l'area dei carotaggi e la loro profondità. Quello che è stato trovato è molto grave ed è un risultato che preoccupa e deve preoccupare la popolazione del quartiere.
ha detto il consigliere di minoranza Walter Baldi.