Frase shock in Consiglio comunale, il Pd di Cassina de' Pecchi: "Fatto grave, ma accuse generiche"
Il segretario cittadino dem ha attaccato la sindaca Elisa Balconi: "Ha gettato fango su tutte le minoranze". Critiche anche da La Svolta: "Da Balconi due pesi e due misure"
Fa ancora rumore il post della sindaca di Cassina de' Pecchi di venerdì 31 gennaio 2025, nel quale aveva stigmatizzato frasi ingiuriose da parte del pubblico verso una consigliera di maggioranza durante il Consiglio comunale della sera precedente. Anche il Partito democratico cittadino ha preso posizione sulla vicenda.
Frasi offensive verso una consigliera
La sindaca Elisa Balconi ha riferito che durante la seduta alcuni attivisti di una forza di opposizione, parlottando fra loro, aveva rivolto una frase shock all’indirizzo di una consigliera di maggioranza: “
La ***** è una tr*** bisogna darle una lezione.
Condanna per le frasi offensive
Il segretario cittadino Alessandro Simeone ha anzitutto condannato le parole ingiuriose e violente
Apprendiamo dalla pagina Facebook personale della sindaca Elisa Balconi che ha saputo, non si sa da chi, che durante il Consiglio Comunale di ieri alcuni “attivisti di una forza di opposizione”, parlando tra loro, avrebbero rivolto frasi violente e offensive a una consigliera comunale di maggioranza.
Per il Partito Democratico il rispetto verso tutte le persone è fondamentale e inderogabile. Frasi violente e offensive sono ancora più gravi quando sono rivolte alle donne, quotidianamente oggetto di violenze non solo verbali, come la cronaca troppo spesso ci ricorda.
"Accuse generiche"
Tuttavia l'esponente dem ha anche rivolto una critica alla stessa prima cittadina per la genericità di quanto ha riferito, in relazione alla gravità del contenuto:
Ma non è accettabile che un sindaco rappresenti a tutta la cittadinanza accuse da un lato così gravi e dall’altro lato assolutamente generiche e indeterminate.
La responsabilità penale è personale, ricorda la nostra Costituzione. Il sindaco, invece di abbandonarsi a commenti social, denunci i fatti, nomi compresi, all’autorità giudiziaria. E informi i referenti del gruppo politico di appartenenza di queste persone.
Accuse così generiche e non circostanziate gettano fango in maniera indiscriminata su tutte le opposizioni. E ciò è inaccettabile.
Critiche anche da La Svolta
Anche un'altra lista di minoranza, La Svolta, ha condannato il contenuto ma ha polemizzato sul fatto che la capogruppo Eliana Capizzi, sarebbe stata recentemente oggetto di simili attacchi, senza che però sia stato alzato un simile polverone. Così il gruppo in un comunicato:
Ogni tipo di offesa e violenza è da condannarsi e ciò a prescindere da chi la pone in essere e la subisce, soprattutto se tali offese e violenze avvengono in sedi istituzionali.
Analogo episodio è accaduto poco più di un anno fa anche al nostro consigliere Eliana Capizzi, allora presidente del Consiglio Comunale, la quale è stata vittima di un trattamento simile, se non ancor più scioccante e grave, perpetrato non dal pubblico ma, come noto e tragicamente testimoniabile anche dagli astanti, da membri della maggioranza, senza peraltro ricevere alcun cenno di solidarietà da parte dello stesso sindaco.
I nostri militanti attivisti il 30 gennaio hanno seguito i lavori di Consiglio in streaming, pertanto non erano presenti in aula e lo scrivente segretario del movimento era impegnato in lavori congressuali fuori regione.
Fatte queste doverose premesse, riteniamo necessario evidenziare come dichiarazioni pubbliche come quelle postate dal primo cittadino NON POSSONO essere ritenute accettabili.
In primo luogo in quanto, esordendo con l'espressione "durante il Consiglio di ieri sera abbiamo saputo", non si precisa e non si rende noto da chi ha saputo cosa (testimonianza de relato, oltretutto).
Il post, inoltre, citando "alcuni attivisti di una forza di opposizione" è, di fatto, un'accusa generica e pertanto grave ed inaccettabile in quanto insinua dubbi su ognuno dei tre gruppi consiliari di minoranza la cui immagine e decoro vengono così quindi indistintamente e ingiustamente lesi.