Il caso

"Troppo inquinamento". E il Comune di Brugherio annulla il suo falò di Sant'Antonio

La decisione dell'Amministrazione comunicata a poche ore dall'accensione rituale delle cataste

"Troppo inquinamento". E il Comune di Brugherio annulla il suo falò di Sant'Antonio
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Niente da fare. Il falò di Sant'Antonio organizzato dall'Amministrazione comunale di Brugherio non si farà. La notizia è stata comunicata dallo stesso Municipio oggi, venerdì 17 gennaio 2025, a poche ore dall'accensione delle cataste di legno prevista nell'area di via Manin.

 

"Con Dgr 2634 del 24 giugno 2024 è stato aggiornato il sistema per l’individuazione e la gestione delle situazioni di perdurante accumulo degli inquinanti, in attuazione degli accordi di bacino padano per il miglioramento della qualità dell’aria - hanno spiegato dal Comune - Considerate le vigenti norme temporanee nella provincia di Monza e Brianza per la giornata odierna, scattano le norme di primo livello. Vige, su tutto il territorio comunale, il divieto assoluto di accensione di fuochi: falò, barbecue, fuochi d’artificio e altro., Considerata la normativa vigente, il falò di Sant'Antonio previsto per questo sera alle 18.30 viene annullato".

"Falò vietati", ma solo a Brugherio e in Brianza

Il caso vuole che, poco oltre i confini della provincia brianzola, i falò si svolgeranno regolarmente: basti citare Melzo, Pessano con Bornago o Pozzuolo Martesana, dove addirittura ce ne saranno due.

E pensare che...

E pensare che Regione Lombardia, un mese esatto fa, aveva esultato, evidenziando come, "grazie al Governo Meloni", si fosse sciolto il nodo che voleva i falò rituali "dannosi" per l'ambiente.

"La Giunta di Regione Lombardia, prendendo atto della norma nazionale in vigore dallo scorso 1 novembre 2024, ha comunicato che alle manifestazioni di rievocazione storica e ricorrenze della tradizione popolare non si applicano le limitazioni in materia di accensione di fuochi previste dal Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza e dalle norme in materia ambientale", recitava una nota di dicembre del Pirellone.

"Ottime notizie per le tradizioni popolari lombarde: grazie alla nuova normativa voluta dal Governo di Giorgia Meloni, anche su sollecitazione di Regione Lombardia, i falò storici potranno continuare a essere accesi, concorrendo a rafforzare il senso di comunità e preservando il patrimonio culturale immateriale che caratterizza profondamente il nostro territorio - aveva evidenziato il consigliere Giacomo Zamperini - Lo scorso febbraio avevo presentato un’interrogazione in Consiglio regionale proprio per poter chiarire l’intenzione di Regione nel voler tutelare queste iniziative, senza imporre assurdi divieti. Sul nostro territorio esistono tantissime manifestazioni che, per tradizione popolare, prevedono l’accensione di fuochi, ma che non sono assolutamente incompatibili con la salvaguardia dell’ambiente ed il rispetto delle regole. Ora, finalmente, è stata fatta chiarezza al riguardo, salvando feste millenarie come quella della Giubiana, la Pesa Vegia di Bellano o i falò di Sant'Antonio".

 

 

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