Cascina Castelletto: il Comune di Pioltello prepara la battaglia legale
I conduttori non liberano il bene nonostante il contratto sia scaduto. La Giunta vuole riavere indietro l'edificio per destinarlo a scopi sociali
La questione Cascina Castelletto rischia di finire per l’ennesima volta in Tribunale. Il nuovo capitolo della telenovela, però, non riguarda più i lavori di manutenzione fatti, non fatti o fatti male dal Comune, ma la richiesta da parte dell’Amministrazione di Pioltello di liberare lo stabile terminato il periodo di concessione del bene.
La Cascina Castelletto resta occupata
Richiesta non ottemperata dagli attuali conduttori della Cascina. Così la Giunta ha deciso di affilare le penne, stirare le toghe e prepararsi a una battaglia legale di fronte alla Sezione specializzata Agraria del Tribunale di Milano affidando l’incarico di rappresentare l’ente a un legale competente proprio in questo specifico settore. Una decisione motivata dalla stessa Amministrazione all’interno di una specifica delibera, in cui si fa riferimento all’"atteggiamento di inerzia, privo di plausibile giustificazione" da parte dei conduttori della Cascina cui è stato intimato di lasciare il bene.
Una donazione per il Comune
La Castelletto, d’altronde, è una proprietà del Comune di Pioltello dal 1979, quando è stata acquisita nel patrimonio demaniale a seguito della scomparsa dell’ultimo erede della famiglia Motta, in ottemperanza al lascito testamentario di Luigi Motta, proprietario dell’immobile e dei terreni collegati. Il quale, nel 1947, lasciava la cascina al fratello Antonio con la condizione che, una volta che anche l’ultimo erede fosse passato a miglior vita, la struttura venisse destinata all’allora Ente comunale di assistenza di Pioltello allo scopo "di costruire un ricovero per i vecchi poveri del paese". Si trattava di organismi comunali destinati ad assistere individui e famiglie in condizioni di particolari necessità, istituiti durante il governo Mussolini nel 1937 e soppressi 40 anni dopo, nel 1977.
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