Arte e storia

Lo stemma di Villa Opizzoni torna al suo antico splendore

L'azienda incaricata del restauro della villa ha terminato la sistemazione dell'effige della famiglia Paceco Navarrete De la Vega Zapada y Roxas

Lo stemma di Villa Opizzoni torna al suo antico splendore
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Un simbolo della storia di Pioltello che torna al suo antico splendore. Nell'ambito dei lavori di riqualificazione della Villa Opizzoni di via Aldo Moro, un primo importante passo è stato riportare alla luce lo stemma della casata che nel 1600 fece costruire il palazzo.

Lo stemma della Villa Opizzoni

Il progetto di riqualificazione della villa, destinata a diventare entro la fine del 2026 la nuova casa dell'arte e della cultura pioltellese, non passa solo dalla ristrutturazione degli spazi, ma anche dal recupero della sua storia. Così, mentre proseguono i lavori strutturali per creare le aule che ospiteranno il Civico istituto musicale Puccini e la riqualificazione del giardino, si va avanti anche sul piano artistico.

Un primo grande obiettivo è stato il recupero dello stemma che svetta sul portone di ingresso del palazzo, proprio al centro del cortile principale con accesso da via Aldo Moro. Un fregio che nel corso del tempo era stato più volte riverniciato e ritoccato, ma che finalmente è tornato all'antico splendore.

L'azienda specializzata in restauri, infatti, seguendo le indicazioni della Sovrintendenza ai Beni culturali ha recuperato i colori del passato che si trovavano sotto gli strati di vernice, riportando in vita l'effige che raggruppa gli stemmi delle famiglie antenate del conte Don Pedro Paceco Navarrete De la Vega Zapada y Roxas:

  • due pentole per la dinastia Paceco-Roxas, segno di prestigio perché indicavano la possibilità di mantenere in modo autonomo un esercito
  • cinque stelle per la dinastia Navarrete, simbolo di nobiltà
  • un’aquila per la dinastia Vega, simbolo di potenza
  • due scarponi per la dinastia Zapata, a indicarne il nome infatti zapatos in spagnolo significa scarpe
  • tre bande rosse per la dinastia Paceco

I lavori proseguono a spron battuto

Soddisfatta l'Amministrazione non solo del recupero di un pezzo di storia della città, ma anche dell'andamento del cantiere che sta perfettamente rispettando il cronoprogramma. Anzi

Siamo più avanti del previsto e questo non può che farci piacere. Le società incaricate stanno svolgendo il loro lavoro sia dal punto di vista strutturale che artistico. Per esempio sono stati recuperati i colori originali del palazzo che tornerà allo splendore di quando era stato realizzato nel 1600

ha sottolineato l'assessore ai Lavori pubblici Saimon Gaiotto. Per quanto riguarda il portone d'ingresso, oltre alla riqualificazione dello stemma si procederà anche al ripristino delle vecchie dimensioni dell'arco di ingresso, che tornerà all'antico ripristinando il portone d'accesso principale alla villa.

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