Eccellenza

Da Pioltello al David di Donatello portando al cinema lo scontro tra generazioni

Massimiliano Vergani è stato selezionato con "Boomer vs Z" per competere nella sezione cortometraggi

Da Pioltello al David di Donatello portando al cinema lo scontro tra generazioni
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Si è preso una lunga pausa, 8 anni, per studiare, leggere, guardare film e riscoprire registi più o meno noti al grande pubblico. Un’attesa che è servita se si tiene conto che l’ultimo lavoro del limitese Massimiliano Vergani è stato selezionato tra i candidati al David di Donatello nella categoria cortometraggi. Un altro attestato di stima per il regista di Pioltello.

Lo scontro generazionale "Boomer vs Z"

"Boomer vs Z", questo il titolo del corto di cui il 44enne pioltellese è regista e sceneggiatore, un racconto disincantato e ironico dello scontro generazionale che viviamo quotidianamente in molti ambiti della vita.

Il film narra le vicissitudini di un 55enne che sta per perdere il lavoro perché non è al passo con i tempi ed è poco tecnologico. Dall’altra parte ci sono i giovani che dovrebbero prendere il suo posto, ma che parlano un linguaggio per lui incomprensibile e che sembrano poco interessati a prendere il suo posto, sognando di lavorare in smart working da Acapulco. Diciamo che ho messo insieme diversi spunti e ho cercato di creare un corto che non vuole essere una critica, ma un’osservazione di situazioni differenti che vengono vissute in maniere diverse da generazioni distanti.

ha spiegato Vergani.

In concorso al David di Donatello

Il corto competerà con altri 588 lavori,  per essere selezionato dalla giuria dell’Accademia del David di Donatello nella cinquina che competerà per l’ambita statuetta.

E’ già un ottimo risultato essere arrivato fin qui, adesso cominceremo il giro dei festival per far conoscere il lavoro che abbiamo fatto e vedere quali saranno le reazioni

ha aggiunto Vergani.  Un percorso dietro alla macchina da presa (per dirla come un boomer) che ha preso avvio ormai 20 anni fa, con il primo cortometraggio del 2004.

Forse è arrivato anche per me il momento di crescere. Penso che il corto permette di capire chi sei e quali sono i tuoi limiti. Inoltre, permette a un regista di maturare e capire i propri obiettivi. Il prossimo passo potrebbe essere il mio primo lungometraggio, un progetto su cui sto già lavorando insieme a un altro sceneggiatore. Per me scrivere è un’esigenza, perché mi piace raccontare storie. Lo faccio attraverso i libri, ma anche con i film. Gestire la mia quotidianità con questa mia grande passione è uno stimolo e questi anni di pausa che mi sono preso mi sono serviti per riscoprire scrittori e autori del mio passato, ma anche per conoscere nuovi stili e studiare attraverso la visione di film diversi tra loro. Anche se sono passati vent’anni dal mio primo lavoro l’entusiasmo resta sempre lo stesso, altrimenti non continuerei a mettermi in pista con nuove idee e progetti. Se ripenso ai mezzi e alle tecnologia a disposizione anche solo 10 anni fa, c’è stato uno sviluppo che forse non era nemmeno preventivabile. Adesso, comunque, sono concentrato su “Boomer vs Z”, ma sto già lavorando a nuovi progetti.

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