Gli ultras dell'Inter si piangono addosso: "Su di noi un'ondata di fango"
In un comunicato firmato da "Fcim" la colpa di tutto viene scaricata su giornali e tv: "Ci dipingono come criminali"
L'omicidio di Antonio Bellocco avvenuto a Cernusco sul Naviglio. La successiva inchiesta "Doppia Curva" della Digos che ha decapitato i vertici dei gruppi organizzati del tifo di Inter e Milan. Senza tralasciare i "colpi di coda", come il sequestro di armi di ogni tipo. Anche di granate.
A corollario dell'ondata di fermi e sigilli, il Secondo anello verde ha reso pubblico un comunicato stampa.
"Ondata di fango"
"Nelle ultime settimane siamo stati travolti da un'ondata di fango senza precedenti, orchestrata da media avidi di sensazionalismo, pronti a sacrificare la verità sull'altare dell'audience. Ti e giornali parlano di noi quotidianamente, dipingendoci come criminali e associandoci a situazioni con cui non abbiamo nulla a che vedere, alla ricerca di qualche ascolto e click in più".
Zero autocritica
Insomma, zero autocritica. La colpa è sempre di altri: in primis dei giornalisti.
Questa "ondata di fango", come sostengono dal Secondo anello verde, "ha contribuito al divieto di esporre, sia in casa che in trasferta, qualsiasi drappo appartenente ai gruppi storici, oltre che lo striscione 'Uniti, fieri, mai domi': le nostre scelte, frutto di un nuovo inizio e di una volontà di cambiamento, sono state strumentalizzate e distorte, con il chiaro obiettivo di distruggerci e farci scomparire definitivamente - si legge in un comunicato a firma di Fcim Ultras liberi - Tutte le recente decisioni sono state prese perseguendo la rotta del cambiamento, talvolta in maniera impulsiva ma sempre con l'obiettivo di tracciare un solco tra noi e il passato".
"Compatteremo per onorare la storia ultras"
Parlando di "trasparenza" e "valori ultras", il Secondo anello verde nel comunicato prosegue prendendo le distanze "da qualsiasi tipo di ambiente criminale e malavitoso. Respingiamo con forza qualsiasi tipo di associazione a famiglie criminali e ribadiamo con fermezza la nostra totale estraneità ai fatti riportati dai media negli ultimi mesi. Combatteremo fino alla morte per onorare e preservare una storia ultras che ci precede da oltre 55 anni. Il passato non ci appartiene. Non tollereremo più questa caccia alle streghe".