Tribunale

Fina e Menni patteggiano per la coercizione elettorale: un anno di reclusione e 300 euro di multa

Si chiude così il processo a carico del consigliere comunale di Pioltello di Forza Italia e dell'ex presidente del parlamentino

Fina e Menni patteggiano per la coercizione elettorale: un anno di reclusione e 300 euro di multa
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Hanno patteggiato un anno di reclusione (con pensa sospesa) e 300 euro di multa, oltre a dover risarcire le spese legali alle parti civili (il Comune di Pioltello e l'associazione WikiMafia). Si conclude così l'iter processuale che ha visto alla sbarra il consigliere comunale (in carica) di Forza Italia Claudio Fina e il candidato di una lista civica ed ex presidente del Consiglio comunale Marcello Menni.

Coercizione elettorale, patteggiamenti in Tribunale

Oggi, giovedì 28 novembre 2024, presso il Tribunale di Milano, è stata pronunciata la sentenza a seguito del rinvio a giudizio dei due politici pioltellesi accusati di coercizione elettorale con l'aggravante del metodo mafioso, all'interno del processo Caino che ha visto coinvolti anche gli esponenti della famiglia 'ndranghetista Maiolo-Manno.

Il commento di WikiMafia

"Ci sono sentenze di primo e secondo grado che certificano la presenza di esponenti del clan Maiolo che hanno cercato di condizionare l'esito delle elezioni amministrative del 2021 - ha dichiarato Marco Griguolo, avvocato che ha difeso WikiMafia costituitasi parte civile nel processo così come il Comune - Ciò che rileviamo è che, anche se non sono riusciti a far eleggere il candidato sindaco sostenuto dalle componenti malavitose, Fina è comunque riuscito a entrare in Consiglio comunale. Come abbiamo fatto notare al pubblico ministero, essere in Consiglio significa avere un accesso privilegiato agli uffici e alle pratiche comunali. Non commento la sentenza di oggi, prendo atto della scelta degli imputati di patteggiare la pena e di concludere l'iter processuale. Ma ci sono una sentenza di primo grado e il giudizio di una Corte d'appello che riconoscono la coercizione elettorale da parte dei membri del clan".

 

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