Inzago, il gestore della discarica chiede l'autorizzazione per un nuovo impianto
L'assessore Paolo Camagni: "Terremo la barra dritta sui nostri principi"
Un nuovo impianto per il trattamento dei rifiuti nell'ambito di Cascina Redenta a Inzago. A chiedere l'autorizzazione è stata l'azienda che gestisce la discarica.
Nuovo impianto
Un impianto per il trattamento dei rifiuti nell’ambito di Cascina Redenta. A chiederne l’autorizzazione, nei giorni scorsi, è stata la Systema, la società che gestisce la discarica, che ha avviato l’iter presso Regione Lombardia. Un passo che non lascia tranquilla l’Amministrazione comunale.
La richiesta avviata da parte di Systema arriva dopo il tramonto dell’ipotesi di un ampliamento del sito della discarica, con lo stop pronunciato dal Consiglio di Stato che, nelle scorse settimane, ha respinto il ricorso della società che contestava il "fattore di pressione", il rapporto tra i metri cubi di rifiuti per chilometri quadrati di superficie.
La richiesta di autorizzazione è stata presentata in Regione che poi la invierà a Città metropolitana. Riguarda un impianto per il trattamento dei rifiuti speciali che, almeno sulla carta, dovrebbe essere migliorativo perché selezionerebbe i rifiuti in modo preciso aumentando la parte riciclabile e avviando in discarica solo la frazione impossibile da riciclare.
ha osservato l’assessore all’Ambiente Paolo Camagni
Una premessa che però non lascia tranquilla l’Amministrazione inzaghese che non intende abbassare la guardia sulla questione e che ritiene la richiesta un piano "B" della società di gestione della discarica dopo il "no" del Consiglio di Stato all’ampliamento.
Per noi valgono tre capisaldi: la salute dei cittadini che è un valore imprescindibile, in secondo luogo la tutela dell’ambiente e poi l’aspetto economico. Su questi aspetti faremo valere i nostri valori nelle varie sedi. Sulla questione vorremmo coinvolgere anche le forze di opposizione, che questa volta ci sembrano interessate, contrariamente alla questione del biogas di Masate, dove mi sono sentito veramente solo.
Ha precisato Camagni che ha aggiunto.
A dare l’autorizzazione a questo tipo di impianto non sarà il Comune, ma Città metropolitana. A noi non resta che tenere la barra dritta sui nostri principi.