Istituzioni e studenti uniti per "esplorare" la salute mentale
"Come Regione - ha dichiarato Marco Alparone - siamo impegnati a promuovere il dialogo"
L'evento organizzato dalla Fondazione The Bridge".
Istituzioni e studenti uniti per "esplorare" la salute mentale
Circa trecento giovani studenti e i loro docenti, provenienti da otto Istituti scolastici secondari milanesi e molti altri collegati da tutta Italia via streaming, hanno preso parte all’evento ‘Ma sei fuori?’, che si è svolto a Milano, all’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia, per esplorare le dinamiche legate alla salute mentale e alla sua fragilità.
All’incontro, promosso da Fondazione The Bridge, hanno partecipato, tra gli altri, il vicepresidente e assessore al Bilancio e Finanza della Regione Lombardia, Marco Alparone e la presidente della Fondazione Rosaria Iardino.
Vicepresidente Alparone: "Regione impegnata a promuovere iniziative che incoraggino il dialogo"
“Come Regione – ha dichiarato Alparone – siamo impegnati a promuovere iniziative che incoraggino il dialogo aperto sulla salute mentale, specialmente tra i giovani. Questo evento rappresenta un’opportunità importante per sensibilizzare e fornire strumenti di supporto a studenti e insegnanti, contribuendo a costruire una cultura che accoglie le fragilità senza stigmatizzarle. Sostenere questi progetti significa prendersi cura del futuro delle nostre comunità, favorendo il benessere psicologico e l’inclusione sociale delle nuove generazioni”.
Presidente Iardino: "Benessere mentale riconosciuto come componente essenziale della salute"
“I giovani – ha sostenuto Rosaria Iardino – si trovano oggi a vivere e crescere in un contesto complesso e interconnesso, dove le fragilità mentali emergono spesso come conseguenza delle molteplici pressioni sociali, scolastiche e digitali. Oggi abbiamo voluto offrire loro uno spazio di ascolto e confronto, in cui il benessere mentale è riconosciuto come una componente essenziale della salute. È fondamentale promuovere una cultura che permetta ai giovani di sentirsi accolti senza timore di essere giudicati, e di aprirsi verso un dialogo costruttivo su emozioni e difficoltà. Solo così possiamo trasformare lo stigma in comprensione e supporto reciproco”.