Percorso diagnostico e terapeutico completo per i pazienti oncologici
Il direttore della Chirurgia di Cernusco e Vaprio, il dottor Fabio Pietro Paladino, spiega la nuova metodologia multidisciplinare nella gestione di tumori degli organi addominali
L’Azienda ospedaliera di Melegnano e Martesana, in tutte le sue sedi ospedaliere, si è arricchita di un’importante attività in ambito oncologico. Un percorso diagnostico e terapeutico completo per seguire il paziente in tutte le fasi.
Il paziente oncologico in Asst Melegnano Martesana
Negli anni passati, infatti, negli ospedali dell'Asst Melegnano Martesana, il paziente, al quale veniva diagnosticato un tumore degli organi addominali, come ad esempio stomaco, fegato, vie biliari, pancreas, colon e retto, veniva preso in cura esclusivamente dallo specialista chirurgo e dall’oncologo, che valutavano assieme il paziente durante un consulto e indicavano l’ulteriore percorso diagnostico e terapeutico.
Da quest’anno è invece stata attivata una valutazione molto più ampia, che esamina e considera il paziente nella sua globalità.
Un approccio multi specialistico
Il paziente infatti è posto al centro dell’attenzione di molti specialisti di aree diverse che si riuniscono contemporaneamente ogni settimana, mettendolo nelle condizioni di ottenere un percorso diagnostico e terapeutico davvero molto completo e soprattutto "cucito su misura".
Questa riunione settimanale è sistematicamente condivisa da tutti e tre i presidi ospedalieri per pazienti acuti dell’Azienda (ospedali di Vizzolo Predabissi, Cernusco sul Naviglio e Melzo) ed è formata da oncologi, chirurghi, radiologi, radiologi interventisti, radioterapisti, endoscopisti, anatomopatologi, urologi, internisti e case manager infermieristici che discutono in modo approfondito caso per caso, ognuno apportando le proprie considerazioni e opportunità terapeutiche. Il percorso del singolo paziente è poi monitorato nelle successive riunioni.
Al gruppo di lavoro si è recentemente aggiunta la figura del medico radioterapista che si occupa di Radio-Chirurgia presso l’Istituto Humanitas di Rozzano. La Radio-Chirurgia utilizza una tecnologia radioterapica di alta precisione e permette di trattare un’area estremamente precisa dell’organismo senza causare danni alle regioni limitrofe, potendo così curare in sicurezza ad esempio tumori del retto, del pancreas, del fegato (metastasi epatiche e neoplasie delle vie biliari) minimizzando gli effetti collaterali.
I vantaggi di questo sistema
Nell’ambito di questa riunione multidisciplinare settimanale vi è poi un valore aggiunto, raramente riscontrabile in altre realtà ospedaliere: il paziente candidato a intervento chirurgico viene valutato, oltre che dai vari specialisti in discipline diverse, da più specialisti chirurghi di grande esperienza ma appartenenti a scuole chirurgiche distinte e provenienti per formazione scientifica da realtà diverse.
Ciò permette di ottenere anche una seconda opinione (la cosiddetta "second opinion", molto diffusa nel mondo anglosassone) che costituisce un’ulteriore validazione della scelta operatoria impostata dal chirurgo che per primo ha preso in carico il paziente, a garanzia di un trattamento più corretto ed evoluto possibile.
La riunione multidisciplinare permette al paziente di sentirsi condotto e sostenuto in tutte le fasi del percorso, ottimizzando le tempistiche, integrando nel migliore dei modi le terapie mediche, chirurgiche e radioterapiche, adattandole alle peculiarità del singolo malato, e ottenendo quindi il migliore risultato clinico che la scienza attualmente è in grado di offrirci.
Ringraziamo per il contributo il dottor Fabio Pietro Paladino, direttore dell'Uoc di Chirurgia generale degli ospedali di Cernusco sul Naviglio e Vaprio d'Adda.
Se non è solo teoria ma è un processo reale che viene applicato, direi che è un'attenzione al cittadino paziente estremamente positiva.