La mostra

Una ventata d'arte orientale a Brugherio per celebrare l'attesa

Sabato 16 novembre 2024 sarà inaugurata un'esposizione di caratura internazionale con le opere di due artiste giapponesi

Una ventata d'arte orientale a Brugherio per celebrare l'attesa
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Un’esperienza di respiro internazionale, che porterà una ventata d’Oriente a Brugherio nella Galleria esposizioni di Palazzo Ghirlanda Silva grazie a una quarantina di opere create, in una sorta di dialogo, da due artiste giapponesi che si dividono tra l’Italia e il loro Paese d’origine.

"Osservare l'attesa"

"Matsu - Osservare l’attesa" verrà inaugurata il 16 novembre 2024, alle 16. La mostra d’arte contemporanea, promossa dall’assessorato alle Politiche culturali e curata da Matteo Galbiati e Raffaella Nobili, può contare su un patrocinio non scontato: quello del Consolato generale del Giappone di Milano, oltre che della Provincia di Monza e Brianza, che ha voluto evidenziare la qualità e la profondità delle realizzazioni di Kaori Miyayama e di Kanaco Takahashi.

La tradizione rivisitata

La prima rivisita la tradizionale xilografia, che con filo, seta e organza acquisisce tridimensionalità e trasforma le fronde degli alberi in nuvole quasi impalpabili. La seconda predilige la una tecnica mista: con matita e inchiostro fa delle luci e delle ombre le protagoniste delle sue opere, dando in maniera nitida l’impressione del colore anche se lo spettatore si trova davanti quadri bicromatici.
La mostra è stata presentata in anteprima alla stampa, alla presenza dello stesso Galbiati, nelle vesti di cicerone, del vicesindaco Mariele Benzi e della dirigente del Settore cultura del Municipio Maria Letizia Spadaro.

L'esposizione

Le opere, distribuite nelle due sale dell’edificio di via Italia che ospita anche la biblioteca civica, raccontano il lavoro sinergico di Miyayama e Takahashi, fatto anche di scambi di note e appunti. Le artiste hanno mezzi e tecniche di lavoro diversi (alcuni strumenti del mestiere sono anche esposti), ma con un background comune, prettamente giapponese.

L'ambivalenza della parola "Matsu"

La parola "Matsu" esprime un’ambivalenza fonetica: in giapponese la sua pronuncia richiama simultaneamente le parole "attendere" e "pino". Quest’ultimo è simbolicamente legato alla spiritualità, in quanto gli dei possono rivelarsi discendendo dagli alberi, e soprattutto dai pini, in un momento indefinito e imprevedibile che implica una lenta attesa.

"Le culture orientali, soprattutto quelle indiana e buddhista, si fondano su una visione ciclica del tempo, opposta alla concezione lineare e progressiva occidentale - hanno spiegato i due curatori - In Oriente, infatti, il tempo è intrinsecamente legato ai ritmi della natura e all’avvicendarsi dei suoi cicli, regolari e dinamici. La ripetitività delle stagioni garantisce una variabilità in una stabilità predicibile".

"Attendere non coincide con perdere tempo"

"Attendere, nella nostra cultura occidentale, ci sembra coincidere con 'perdere tempo' - ha osservato Benzi - Il concetto di attesa, forse da noi dimenticato o che non ci è mai appartenuto, va riscoperto. E con questa mostra vogliamo andare oltre i confini di Brugherio. Il tutto con un’arte leggera e spirituale, lontana dai canoni di chi, come noi, è abituato solo ad andare di fretta".

Le due artiste

Miyayama, classe 1975, ha esposto le sue opere in tutto il mondo: da gallerie d’arte a varie strutture storiche come ville, rovine e chiese. Vive e lavora tra Italia e Giappone. Takahashi, 41 anni, nel 2006 si è laureata in Design presso la Joshibi University of Art and Design di Tokyo. Dopo aver studiato pittura all'Académie de Port-Royal a Parigi, ha viaggiato per l'Europa a fini di studio, fino a quando ha deciso di stabilirsi in Italia. Nel 2018 ha vinto il Premio Ora Italia. Del 2020, invece, è la sua prima personale «Un silenzio che dà voce» presso la Galleria Immaginaria di Firenze.

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