Sperimentazione

Scuola di Cologno Monzese scelta per un progetto d'Intelligenza artificiale

La media di via Toti, a San Maurizio al Lambro, è stata selezionata alla luce della storica attenzione riservata alle nuove tecnologie

Scuola di Cologno Monzese scelta per un progetto d'Intelligenza artificiale
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L’Intelligenza artificiale può far paura, certo. Ma con il mondo che cambia, e che apre le sue porte al futuro, le comunità educative non possono rimanere indietro.

Cologno Monzese apripista sull'Intelligenza artificiale

L’istituto comprensivo di viale Lombardia di Cologno Monzese è stato selezionato tra pochissime scuole in Italia (solo tre in Lombardia) per avviare e portare a compimento un progetto pilota biennale, sotto la regia e l’input del ministero dell’Istruzione e del Merito.

"Sotto il controllo dei docenti si sperimenterà l’utilizzo di alcune funzionalità guidate dall’Intelligenza artificiale in ambiente Google Workspace for Education, al fine di garantire un valido supporto nel differenziare i percorsi di apprendimento, offrendo a ogni studente un’esperienza formativa più adatta alle proprie caratteristiche, potenzialità e ritmi di apprendimento", hanno sottolineato dall’Ufficio scolastico regionale, che ha recentemente ufficializzato i componenti del ristretto gruppo lombardo. Oltre a quello colognese ci sono l’istituto comprensivo Lecco 1 Falcone e Borsellino l’Iis Luigi Cremona di Milano.

Il percorso si focalizzerà principalmente sulle materie Stem (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) e sull’apprendimento delle lingue straniere. Se Cologno è apripista, l’Italia non sarà da meno.

Quello in questione, infatti, "è addirittura uno dei primi progetti a livello internazionale che prevede la collaborazione tra docenti e assistenti virtuali - hanno proseguito dall’Usr - Non si intende in alcun modo sostituire l’azione dell’insegnante, si punta anzi a offrire un supporto significativo attraverso strumenti tecnologicamente avanzati".

La sfida raccolta dall'istituto comprensivo di viale Lombardia

"L’Ufficio scolastico ci ha contattati per sapere se fossimo disponibili a partecipare a questo progetto e abbiamo dato molto volentieri il nostro assenso - ha spiegato la preside Eleonora Galli - Devo dire che è una bella soddisfazione e un ulteriore riconoscimento del lavoro fatto finora sul tema del digitale e dell’innovazione".

L’Intelligenza artificiale oltrepasserà l’ingresso della scuola media di via Toti, a San Maurizio al Lambro, i cui studenti da anni hanno abbandonato i libri cartacei per concentrarsi sull’uso dei tablet e di altri dispositivi elettronici.

Insomma, la tecnologia è già pane per i loro denti. Come prima cosa sarà necessaria la preparazione dei docenti. Nel progetto saranno coinvolte due classi prime: in una si introdurrà l’Intelligenza artificiale, in un’altra invece si proseguirà con la didattica "tradizionale", ma comunque potenziata dai tablet. L’obiettivo, allo scadere dei due anni di sperimentazione, sarà fare un confronto tra le due modalità di insegnamento e quindi gettare le basi per un ulteriore allargamento del progetto in giro per l’Italia.

"L'Ia può incutere timore, ma..."

"L’Ia può incutere timore, lo capisco, ma al tempo stesso è uno strumento dotato di una grandissima potenza, che va governata - ha concluso la dirigente - Il modo di fare scuola può e deve cambiare, anche se stiamo parlando di un ambiente che tende spesso a essere conservatore, soprattutto nel secondo ciclo scolastico".

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