Possibili disagi

Sciopero trasporti 8 novembre 2024: rischio paralisi per 24 ore a Milano

A Milano resta aperta solo la M4. La M5 fa servizio tra Bignami e Tre Torri. Chiudono le linee M1, M2 e M3. Alle fermate di bus, tram e filobus il servizio è ridotto

Sciopero trasporti 8 novembre 2024: rischio paralisi per 24 ore a Milano
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L’8 novembre è stato annunciato come un giorno difficile per chi si sposta con i mezzi pubblici in Italia: le principali sigle sindacali dei lavoratori del settore trasporti hanno indetto uno sciopero nazionale di 24 ore.

AGGIORNAMENTO ore 18: Aggiornamento sciopero - dopo le 18 la M4 fa servizio tra San Babila e Linate. Chiudono le linee M1, M2, M3 e M5. Alle fermate di bus, tram e filobus il servizio è ridotto.

A Milano resta aperta solo la M4. La M5 fa servizio tra Bignami e Tre Torri. Chiudono le linee M1, M2 e M3. Alle fermate di bus, tram e filobus il servizio è ridotto.

Sciopero dei trasporti il prossimo 8 novembre

Questa protesta, che ha l’obiettivo di richiamare l’attenzione sulla difficile situazione del trasporto pubblico, coinvolgerà Milano e numerose altre città italiane, con un impatto previsto su metropolitane, autobus e tram. Ad annunciarlo sono stati Filt Cgil, Fit Cisl, Uilt Uil e altre associazioni sindacali del settore, che hanno deciso di sospendere per questa volta le tradizionali fasce di garanzia, rendendo la mobilità ancora più problematica.

La giornata di protesta, come riporta Prima Milano, culminerà in una manifestazione a Roma, organizzata davanti al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Le motivazioni dell'agitazione

Lo sciopero, descritto dai sindacati come un gesto "di emergenza", intende portare alla luce non solo le difficoltà economiche e strutturali del settore, ma anche una più ampia crisi che coinvolge la mobilità urbana e il diritto dei cittadini a un servizio pubblico efficiente. Il contratto collettivo nazionale è scaduto da quasi un anno, ma il nodo principale riguarda, secondo le sigle sindacali, la mancanza di fondi e una carente programmazione politica che, nel tempo, hanno reso la gestione dei servizi sempre più problematica.

Servizi che non rispondono alle esigenze

In una dichiarazione ufficiale, Filt Cgil ha sottolineato come l'attuale modello di trasporto pubblico non sia in grado di rispondere ai bisogni di una popolazione in crescita, soprattutto nelle aree metropolitane e nelle città di medie dimensioni. Questa carenza, infatti, non solo peggiora il servizio per i passeggeri, ma incide negativamente anche sulle condizioni lavorative degli operatori, ormai alle prese con turni difficili, episodi di aggressioni sempre più frequenti, e un personale che scarseggia.

Il tema della sostenibilità

A questa emergenza si aggiunge il fatto che l’Italia, già impegnata nei processi di transizione energetica, dovrebbe puntare su un sistema di mobilità più sostenibile per ridurre l’uso dei veicoli privati e contribuire alla lotta contro l’inquinamento. Esperienze virtuose in altri Paesi europei mostrano come un trasporto pubblico capillare possa trasformare radicalmente la qualità della vita, accorciando i tempi di viaggio e liberando le città dal traffico.

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