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Uno degli itinerari più belli d'Europa alle prese con frane e interruzioni, ma qualcosa si muove

A Trezzo sull'Adda gara per il consolidamento delle mura del cartello che minacciavano l'alzaia sottostante

Uno degli itinerari più belli d'Europa alle prese con frane e interruzioni, ma qualcosa si muove
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Qualcosa si muove per liberare dagli ostacoli il percorso ciclopedonale tra Milano e Lecco. C'è infatti il primo passo verso la sistemazione delle fondazioni del Castello Visconteo di Trezzo sull'Adda. Si punta a riaprire l'alzaia, chiusa da cinque anni, ma i tempi non sono brevissimi.

Un percorso meraviglioso

L'itinerario è uno dei più belli d'Europa e mai abbastanza valorizzato. Partendo dal centro di Milano, precisamente nei pressi di Cassina de’ Pomm. Seguendo l’alzaia del Naviglio della Martesana si arriva fino a Groppello d’Adda e quindi a Vaprio.

Da Vaprio si susseguono paesaggi di rilevante bellezza. Si getta uno sguardo a Villa Melzi d’Eril, dove Leonardo da Vinci soggiornò più volte. Fino a Concesa l’alzaia corre stretta tra il naviglio da un parte e il fiume dall’altra. Sull’altra sponda c’è il villaggio operaio di Crespi d’Adda, entrato nel 1995 fra il Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

A Trezzo sull’Adda spicca la centrale Taccani, ultimata nel 1906, con la sua veste monumentale rivestita in ceppo, la pietra locale che permise di rispettare l’ambiente circostante dominato dai ruderi del castello visconteo.

Seguono altre due eccezionali testimonianze dell’epopea idroelettrica lombarda: la centrale Angelo Bertini, realizzata nel 1898 a Porto d’Adda dalla società Edison per rifornire di energia elettrica Milano, e la centrale Esterle, del 1914, la cui magnificenza è espressa nell’architettura che richiama motivi rinascimentali.

Ecco un altro Naviglio, quello di Paderno, originato dall’originale diga realizzata con lunghe aste di legno, dette panconcelli. Di fianco allo sbarramento sorgono l’ex casa del guardiano e la chiesetta dell’Addolorata. Poco più avanti il celebre ponte di San Michele, più conosciuto come ponte di Paderno, costruito nel 1899 su progetto dell’ingegnere svizzero Julius Rothlisberger.

È identico al Viaduc de Garabit, realizzato quattro anni prima in Alvernia da Gustave Eiffel, l’ideatore della celebre torre parigina.

La diga di Robbiate s’alza all’inizio della grande forra che il fiume si è scavato nei millenni, di fianco la centrale Semenza, realizzata nel 1920. Dei traghetti che nei secoli passati garantirono l’attraversamento del fiume, quello che unisce le sponde di Imbersago e Villa d’Adda è il solo ancora visibile.

Primo passo

Il primo ostacolo si incontra a Trezzo, al castello. Nel 2019 è stata infatti rilevata una preoccupante crepa nelle fondazioni del fortilizio. Per scongiurare pericoli è così stato interdetto il bellissimo tratto di alzaia, tra i più spettacolari,  che fa il periplo del maniero. Per riprendere il percorso da allora occorre risalire faticosamente in città e ridiscendere oltre la centrale Taccani. E viceversa. Inoltre, sino a oggi, non si avevano previsioni sulla risoluzione del problema.

I trezzesi possono iniziare a vedere la luce in fondo al tunnel e tornare a sperare di riprendere a passeggiare, senza interruzioni, lungo l’alzaia.
L’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Diego Torri ha infatti affidato alla Cuc, la Centrale unica di committenza, la gara per l’appalto dei lavori di consolidamento delle fondazioni del Castello Visconteo. Un’opera che costerà 450mila euro ed è propedeutica al passo successivo: il risanamento della fenditura che si è aperta nelle mura della fortezza e che ha causato anche la chiusura dell’alzaia sottostante.

Il progetto per risolvere il problema della fenditura procederà parallelamente ai lavori che saranno appaltati per le fondazioni del castello. In base a quello che troveremo durante l’intervento, si capirà come procedere successivamente.

ha osservato l’assessore ai Lavori pubblici

Tempi lunghi

I tempi, prima che trezzesi e turisti possano tornare a passeggiare lungo l’Alzaia, non saranno comunque brevi.

Se devo avanzare un’ipotesi, penso che la riapertura dell’alzaia potrà essere attuata nel 2027,

ha spiegato Crespi.

L’allarme sulle condizioni delle mura del Castello Visconteo è scattata all’inizio dell’estate del 2019 e aveva causato la chiusura dell’alzaia sottostante. L’Amministrazione comunale, allora guidata dal sindaco Silvana Centurelli si era quindi attivata per trovare una soluzione e un intervento era già stato programmato nel 2022.

Un’opera che era stata finanziata con 450mila euro grazie a un avanzo libero inserito in una variazione di bilancio approvata dal Consiglio comunale il 29 luglio 2022. Centurelli ha ricordato come i motivi del ritardo siano da imputare alla tipologia di terreno che era stata individuata durante le analisi e i carotaggi, effettuati dal Politecnico di Milano. (Foto Rino Tinelli).

Il Naviglio di Paderno

Ma l'ostacolo di Trezzo non è l'unico. E' ormai da maggio che il tratto di Alzaia del Naviglio di Paderno che collega Cornate d'Adda e Paderno d'Adda è interrotto a causa di una frana di vaste dimensioni che ha reso impraticabile la strada ciclopedonale. Recentemente in Regione Lombardia si è tenuta una Commissione territorio per affrontare proprio questo tema. Una problematica che ha ripercussioni anche sul turismo dei Comuni dell'Adda che si affacciano sul corso d'acqua.

La Commissione Territorio, presieduta da Jonathan Lobati (FI), ha incontrato questa mattina l’assessore regionale ai Trasporti e Mobilità sostenibile Franco Lucente e il direttore del Consorzio Est Villoresi Valeria Chinaglia per confrontarsi sulla situazione provocata dalla frana che ha interrotto il percorso ciclopedonale, provocando pesanti ricadute sul territorio sia sotto il profilo turistico che ricettivo. L'obiettivo  è chiarire i tempi di ripristino del tratto attualmente inagibile.

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